Sabato 06 Settembre 2025 | 17:39

Bari, la candidata sindaco Manila Gorio: «Dimostrerò che il Sud non è retrogrado»

 
Francesco Petruzzelli

Reporter:

Francesco Petruzzelli

«Io, Manila Gorio, in tv prima conduttrice trans»

La 41enne transgender è attivista e conduttrice televisiva. La presentazione: «C’erano 20 parlamentari metà Consiglio regionale, 20 sindaci, amministratori vari»

Martedì 18 Aprile 2023, 13:11

BARI - È difficile in queste ore parlare con lei. Non è ancora iniziata la campagna elettorale ed è già diventata irraggiungibile.

«Guardi, è dalle 7 di stamattina (ieri per chi legge, ndr) che rispondo al telefono».

Ci dica la verità: l’hanno subito cercata i politici e i partiti?

«Ma no, anche perché c’erano già in molti alla mia festa: 20 parlamentari, metà Consiglio regionale, 20 sindaci, amministratori vari».

E cosa le hanno detto?

«Hanno accolto il mio annuncio con applausi e un’ovazione. Tutti commenti positivi. Poi magari sono di facciata. Chissà».

Non sono ancora trascorse 24 ore e Manila Gorio, transgender, attivista e conduttrice televisiva di Antenna Sud, ha acceso all’improvviso la politica pugliese. Con il suo annuncio a sorpresa - «Mi candido a sindaco di Bari» - fatto domenica sera durante la sua festa di compleanno, in un palazzo storico, il Romano Eventi, di Gioia del Colle.

Scusi però. Si candida a sindaco di Bari e l’annuncio lo va a fare a 40 chilometri di distanza, a Gioia?

«È stata una decisione dell’ultimo minuto. Avevo pensato a una festa più intima, poi alla fine eravamo in 500. E l’idea bolliva da tempo, c’erano diversi politici e allora ho deciso di scartare questo regalo: un quadro con il logo della lista per annunciare la mia candidatura. A breve farò una conferenza stampa a Bari per presentare il programma».

Insomma, un compleanno abbastanza impegnativo.

«Sì, per i miei 41 anni. E non so perché in rete risulti che io ne abbia 34».

Numeri anagrafici a parte, come direbbe lei facciamo un po’ il punto. Perché la sua lista «Bari città libera»? Libera da cosa?

«Libera dai pregiudizi. Voglio lanciare un messaggio anche al resto d’Italia e dimostrare che il Sud non è retrogrado come lo si dipinge. Bari è una città che accoglie, Bari mi ha consacrata in questi miei primi 4 anni di conduzione al “Il Punto” (talk di Antenna Sud, ndr). E scendo in campo per stringere la mano ai cittadini e sentire i loro bisogni, risolvere i loro problemi, come ho fatto in questi anni di televisione a difesa dei più deboli e della gente comune. Non mi candido per prendermi la poltrona, ma per entrare dalla porta principale di quei palazzi istituzionali che spesso non hanno mai dato risposte ai temi e ai problemi sollevati dal mio programma televisivo».

A proposito di tv. I detrattori potrebbero accusarla di utilizzare il suo talk per farsi campagna elettorale. Sospenderà la conduzione?

«Per ora no, “Il Punto” resta perché è un programma adattabile: parliamo di politica ma anche di ambiente o di carne sintetica. Farò un passo indietro sui temi che riguardano la città di Bari e ovviamente durante la par condicio. In ogni caso abbiamo tantissimi politici che fanno informazione e tv, da Berlusconi a Renzi con il Riformista passando per Paolo Pagliaro, consigliere regionale ed editore di Telerama. Voglio perciò continuare il mio mestiere ma senza strumentalizzare la tv».

Dove si colloca la sua lista? Ci sono già i primi nomi?

«Per ora escludo qualsiasi posizionamento, poi valuteremo man mano se allargare il campo ma solo a chi davvero condivide le nostre idee. Posso dire che tantissimi esponenti della società civile, professionisti, imprenditori, sindacalisti e giornalisti, stanno guardando con interesse al mio programma».

Che inizia da dove?

«Recuperare la costa, il rapporto con il mare. Fare di Bari una città attrattiva tutto l’anno ed evitare che la gente vada nelle località della provincia o che i turisti stiano in città solo per due ore. Voglio recuperare le periferie, oggi dormitori, e insistere su verde, ambiente e una vera transizione ecologica. Non possiamo solo tagliare alberi qua e là. E poi la sanità: un sindaco deve battersi per l’efficienza degli ospedali cittadini e dei pronto soccorso».

Cosa pensa di Antonio Decaro?

«Un sindaco molto capace, ha dato tanto alla città. Certo, poteva fare di più ma spesso non è facile amministrare. Ora gli auguro di cuore di poter governare la Regione Puglia».

E invece cosa pensa dello scenario politico? Non mi dica che voleva fare il Terzo Polo con l’ex duo Renzi-Calendao farsi candidare dal M5S?

«Ma no (ride, ndr). Io credo che la mia candidatura arrivi in un periodo storico molto importante con due donne, Giorgia Meloni premier ed Elly Schlein segretaria nazionale del Pd, che hanno dimostrato che il potere non appartiene solo agli uomini. Per me sono due donne molto simili perché trasmettono energia, hanno carisma, sanno comunicare e trascinare. Vorrei essere come loro. Meloni l’ho intervistata nel mio salotto tv ed è stata spontanea e molto gentile, pur sapendo che su certi temi siamo molto distanti. La Schlein mi piacerebbe incontrarla al più presto».

Lei spesso ha detto di sognare una partecipazione al Grande Fratello. Oggi invece finisce sotto le telecamere della politica.

«Mi è stato chiesto di partecipare sia al Gf Vip e sia all’Isola dei Famosi ma ho rifiutato. Magari tre anni fa sarei andata di corsa, ma oggi sono un’altra Manila. No che mi sia montata la testa, ma cerco altro. Ho imparato ad amare la politica e quando ho fatto l’annuncio mi sono subito accorta di essere vista dai politici con occhi diversi. Come se parlassi la loro lingua. Ho fatto quel gradino in più che mi ha legittimato ai loro sguardi. Un po’ come è successo alla mia amica Vladimir Luxuria quando è stata eletta deputata. Oggi i miei detrattori diranno che sono poco seria? Non mi interessa, io sono me stessa e ho imparato, anche soffrendo e faticando, a farmi scivolare addosso i pregiudizi. Non posso cambiare per piacere a tutti».

Immaginiamo un attimo Manila Gorio al Comune. Preferirebbe essere chiamata sindaco o sindaca?

«Ma assolutamente sindaco! Mi dà di più istituzionale. E non c’entra la questione lessicale e di genere. Poi ognuno mi potrà chiamare come vuole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)