Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi sarà a Bari già nei prossimi giorni. Forse già mercoledì, per partecipare ad un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblico convocato ad hoc proprio sui temi scottanti e urgenti sollevati dal sindaco Antonio Decaro esasperato e preoccupato, al pari dai baresi, di uno scenario criminale che sta minando la qualità della vita cittadina, ma anche il tessuto sociale ed economico del capoluogo.
Emergenze Il Viminale ha raccolto immediatamente l’appello del primo cittadino in tema di sicurezza e legalità, con annessa richiesta dell’invio di forze fresche, con l’obiettivo di fronteggiare le ormai numerosi e continue emergenze legate soprattutto alla microcriminalità, ma anche a fenomeni malavitosi di maggiore portata, che da mesi affliggono la città. Spaccate a negozi e ristoranti, rapine, spaccio di droga in pieno centro, aggressioni e il dilagare delle baby gang, rappresentano le tessere di un mosaico dai colori sempre più foschi, in cui i notevoli sforzi delle forze dell’ordine sembrano non bastare mai, in quella che appare una insormontabile trincea ormai quotidiana.
Sos percezione Da qui la richiesta di Decaro che ha inviato una lettera al Ministro, in cui rappresenta lo scenario allarmante degli ultimi mesi con la città assediata da fenomeni criminali di vario tipo, capaci di influire negativamente anche sulla percezione della sicurezza da parte dei baresi, tale da richiedere «un impegno straordinario delle istituzioni». Così nel perorare la causa di un approccio sistemico, il sindaco sottolinea la necessità del «rafforzamento della presenza sul territorio delle forze di polizia», che «non solo può rappresentare un deterrente per la reiterazione dei reati ma contribuisce ad elevare la percezione di sicurezza di cui le nostre città e le nostre comunità hanno tanto bisogno».
«Gli sforzi che quotidianamente compiono le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine nella nostra città sono encomiabili e per questo credo sia giusto sostenerli con l’incremento dei dispositivi di prevenzione e di controllo del territorio, con l’invio di personale, anche semplicemente a copertura del turn over, dei diversi reparti operativi», rincara la dose il presidente nazionale dell’Anci.
Intanto, la struttura pubblica abbandonata, diventata rifugio di tossicodipendenti e piena di rifiuti, situata nel cuore della città vecchia, a due passi dal museo di Santa Scolastica è stata resa off limit dalla polizia locale, in seguito alle denunce di residenti e commercianti, autori anche di una petizione popolare, stanchi di dover fare i conti col degrado e con la varia umanità che vi trovava rifugio. Un allarme sociale complessivo di cui si discuterà a breve in prefettura alla presenza del Ministro.