BARI - È di nuovo emergenza cinghiali alle porte di Bari. Da circa un anno e mezzo il Comune ha le mani legate, per via delle nuove norme nazionali stabilite dal Ministero della Salute dopo i primi casi di peste suina (non in Puglia). E così la buona prassi che per anni aveva consentito di tenere sotto controllo questi animali selvatici, è ora bloccata nelle maglie di autorizzazioni e procedure da riscrivere. Al momento è stata censita la presenza di 21 esemplari, tra i quali quattro femmine adulte, 14 striati, cioè cuccioli, e tre maschi adulti. Un numero ritenuto dagli esperti preoccupante.
I legittimi allarmi lanciati dai cittadini residenti in alcuni quartieri periferici della città, quelli a nord a ridosso di lama Balice, e in particolare il San Paolo, si scontrano con le nuove regole.
Il Comune, però, non è rimasto con le mani in mano ed è impegnato da mesi in una lunga e articolata interlocuzione con la Regione per trovare una soluzione. «Bisogna fare in fretta - dicono da palazzo di città - il problema va risolto perché ne va della salute e della sicurezza dei cittadini»...
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