BARI - Il piano industriale 2022-2026 del gruppo Natuzzi» che prevedeva una serie d’investimenti, «è a rischio. Intervenga il Ministero delle Imprese e del Made in Italy». Lo dichiarano in una nota i sindacati di categoria delle costruzioni e del terziario, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs manifestando preoccupazione sul futuro del gruppo Natuzzi e annunciando per il 22 marzo un presidio davanti al Mimit (Ministero delle imprese e Made in Italy).
«Siamo amareggiati - affermano - perché ancora una volta ci troviamo a dover fronteggiare una vertenza che dura da circa venti anni».
Le ultime preoccupazioni dei sindacati, per il futuro occupazionale dei dipendenti del gruppo, vengono espresse in seguito alle comunicazioni che l’azienda ha fatto alle sigle, sulla possibile revisione del piano industriale 2022-2026. «Il piano presentato lo scorso anno avrebbe dovuto porre le basi per un rilancio del gruppo con tutta una serie di misure per ridurre al minimo le conseguenze sul piano occupazionale. Invece - riferiscono i sindacati - la mancata proroga del Contratto di espansione annunciata dalla presidenza del Consiglio e il forte ritardo da parte di Invitalia nel pagamento delle tranche di finanziamento relative ai cospicui investimenti fatti dall’azienda, pregiudicherebbero il piano di gestione degli esuberi».
«Al Mimit - continuano i sindacati - vogliamo ricordare che si tratta di una azienda con siti produttivi dislocati in Basilicata e Puglia che occupa circa 2000 persone, un patrimonio professionale che va difeso e tutelato». «Chiediamo, pertanto, di intervenire con urgenza e di convocare - concludono - una cabina di regia ed invitiamo le istituzioni locali a sostenere la nostra azione di lotta per rendere prioritaria questa vertenza».