BARI - «Occorre con urgenza rafforzare i sistemi di videosorveglianza e gli organici del personale penitenziario anche al fine di supportare il lavoro del personale sanitario» in carcere.
Lo chiedono Fp Cgil Bari e Cgil Bari dopo aver espresso solidarietà all’infermiera aggredita da un detenuto mentre lavorava nella Casa circondariale di Bari. L’episodio risale a dicembre 2022 e l'aggressore, già detenuto per un altro reato, è stato raggiunto da una nuova misura di custodia cautelare in carcere. «Le condizioni del personale, soprattutto di quello sanitario, sono diventate insostenibili denuncia la sigla sindacale -. A fronte di una crescente domanda di salute il numero degli operatori risulta sempre più esiguo tanto da esporre gli stessi lavoratori al rischio aggressioni». «Il carcere di Bari è uno dei pochi sul territorio nazionale a ospitare un vero e proprio ospedale al suo interno - conclude la Cgil - ma senza un investimento vero in termini di organici si corre il rischio di vedere vanificato il lavoro di anni teso alla centralità della cura e della persona».