BARI - Un pomeriggio di incontro e riflessione, sottratto alla bagarre politica e restituito all’analisi di numeri e provvedimenti. Naturalmente, da una prospettiva «meridiana». Si presenta così l’incontro «Autonomia. Stato dell’arte e implicazioni per l’Italia», organizzato per domani (ore 15 in Aula magna) dall’Osservatorio sul Mezzogiorno d’Italia dell’Università «Aldo Moro» di Bari.
Introdotti dalla prorettrice Grazia Paola Nicchia e moderati dal direttore della «Gazzetta», Oscar Iarussi, si alterneranno al microfono il giornalista Marco Esposito, autore del saggio Zero soldi (Rubbettino editore), gli economisti Gianfranco Viesti e Nicola Daniele Coniglio, l’editore Alessandro Laterza e il sindaco di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci, coordinatore dell’associazione Sindaci del Sud Italia.
Tra i relatori anche il parlamentare pentastellato Gianmauro Dell’Olio - vicepresidente della Commissione Bilancio della Camera -, animatore dell’evento: «Il mio breve intervento non avrà nulla di politico - precisa -. Non è certo la sede in cui far polemica o aprire un rimbalzo tra avversari. Anzi, problema del dibattito sull’autonomia è proprio questo: lo scontro partitico offusca la riflessione e impedisce ai cittadini di informarsi correttamente su una materia che può risultare complessa».
Lo scopo della tavola rotonda sarà proprio quello di ragionare sul Disegno di legge Calderoli e sulle sue implicazioni possibili con sguardo «tecnico», segnalando tutti i campanelli che potrebbero squillare per il Sud. Molti sono noti, dallo scarso coinvolgimento dell’Aula parlamentare al nodo dei Lep (per i quali è prevista l’individuazione ma non il finanziamento), passando poi per l’opportunità di trasferire materie che, per vocazione, dovrebbero essere gestite dallo Stato centrale.
Ed è il punto su cui torna Dell’Olio, anticipando alcuni spunti del suo intervento: «La riforma del Titolo V ha già trasferito molte competenze alle regioni, soprattutto in ambito sanitario, e abbiamo visto cosa è successo». Ma prima del merito tiene banco il nodo delle procedure che scandiranno, da qui in poi, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, il percorso dell’autonomia: «In Legge di Bilancio la maggioranza ha fatto approvare un emendamento che sottrae al Parlamento la determinazione dei Lep ma li affida a una “cabina di regia”. Per la quale, oltretutto, è prevista l’assunzione di personale a tempo indeterminato, nonostante la cabina sia per sua stessa natura a tempo determinato. Di più - conclude Dell’Olio -: se entro sei mesi i Lep non saranno determinati la palla passerà nelle mani di un Commissario straordinario. Di questo e di altro è necessario discutere».