MODUGNO - Potrebbero volerci ancora ore per dichiarare definitivamente spento l’incendio scoppiato sabato mattina nel sito di stoccaggio di plastica e carta della «Recuperi Pugliesi», nella zona industriale di Modugno, e soprattutto per mettere in sicurezza l’area. Quando il fumo smetterà di sollevarsi e le centraline dell’Arpa avranno concluso il monitoraggio sulle emissioni sprigionate, per scongiurare eventuali rischi per la salute dei residenti nei territori limitrofi allo stabilimento, sarà il momento della conta dei danni. Non solo e non tanto per la società proprietaria della discarica, ma soprattutto per l’ambiente.
Ed è su questo che è concentrata fin dall’inizio l’attenzione di istituzioni e investigatori. Da un lato i Comuni di Bari e Modugno che, in costante collegamento con Arpa e Asl, per due giorni hanno raccomandato ai cittadini di tenere le finestre chiuse e stare il meno possibile all’aperto (a Bari con riferimento ad alcuni quartieri periferici a nord della città).
Dall’altro i carabinieri che dovranno accertare eventuali responsabilità legate all’incendio. Sull’episodio la Procura ha aperto un’indagine nella quale si ipotizza, al momento, l’incendio colposo ma non è escluso che si arricchisca nel giro di qualche ore di contestazioni legate a violazioni ambientali e sulla sicurezza. Spente le fiamme, i carabinieri - da ieri sono al lavoro gli specialisti del Noe - provvederanno al sequestro della struttura per effettuare tutti gli accertamenti tecnici. La prima ipotesi è che il rogo sia partito in modo accidentale da un corto circuito, ma le verifiche dovranno ricostruire le modalità di stoccaggio dei rifiuti e se eventuali irregolarità nella gestione e accatastamento del materiale da smaltire possano aver contribuito alla diffusione delle fiamme.
Intanto il COC (Centro Operativo Comunale) che si è riunito ieri a Modugno ha preso atto dei nuovi esiti delle verifiche dell’Arpa. «Le postazioni fisse e mobili hanno registrato valori non preoccupanti con un trend in discesa - fa sapere il sindaco Nicola Bonasia - , salvo che in alcune zone fuori dal centro abitato di Modugno, in particolare in una zona a ridosso del quartiere Cecilia. Si può ipotizzare però, che i valori lì registrati, derivino dalla stabilità della direzione del vento nei giorni appena trascorsi e che, in alcune fasi, abbiano portato ad un innalzamento localizzato e circoscritto».
Sarà necessario attendere ancora due giorni «per ottenere valori puntuali dei microinquinanti e per specificare attraverso analisi di laboratorio, le varie tipologie di diossine, al fine di una valutazione ponderata delle conseguenze». L’Arpa sta effettuando anche indagini relative ad un'eventuale concentrazione di sostanze tossiche nel sottosuolo. «Al momento - rassicura Bonasia - non sussistono particolari motivi per emettere ulteriori disposizioni restrittive o precauzionali». L’ordinanza che per 48 ore ha disposto limitazioni per i modugnesi, infatti, è scaduto alla mezzanotte di ieri e non è stata prorogata. Anche il Comune di Bari, che aveva raccomandanto cautela ai residenti dei rioni San Paolo, Parco Adria e Bari Domani, non ha ritenuto al momento di adottare particolari ulteriori provvedimenti.