BARI - Sui suoli di Punta Perotti non si può costruire. Di conseguenza il Comune non può imporre l’Imu alla Sudfondi in liquidazione. Si può riassumere così il ragionamento della Corte di giustizia tributaria di Bari di secondo grado che ha annullato gli avvisi di accertamento Imu dal 2012 al 2018 per complessivi 8 milioni di euro. Ribaltate, dunque, le tre sentenze di primo grado che, invece, tra giugno 2020 e settembre 2021, avevano dato ragione al Comune. Una buona notizia per gli imprenditori, ma anche per i creditori della società un tempo leader della galassia dei Matarrese. Un risparmio che per loro si traduce in un “tesoretto” inaspettato.
Tra i tanti contenziosi tra proprietari dei suoli da un lato, Sudfondi e Palazzo di Città dall’altro, c’è anche quello tributario. Come è noto, con la revoca della confisca disposta nel 2010, la proprietà dei suoli è tornata agli imprenditori, mentre il possesso è rimasto al Comune. Palazzo di Città ha così emesso i relativi avvisi di accertamento poi impugnati dalla società. In primo grado, i giudici hanno condannato gli imprenditori a pagare l’imposta, un verdetto ribaltato ieri in appello, limitatamente ai suoli di Punta Perotti. Confermata invece la sentenza di primo grado per altri suoli («Marisabella») per i quali, invece, l’Imu è dovuta...