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Bari, in crescita il fenomeno baby gang: nuove aggressioni e tanta paura

 
Luca Natile

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Luca Natile

Bari, in crescita il fenomeno baby gang: nuove aggressioni e tanta paura

Molti non denunciano. La testimonianza di un liceale: «Ero con gli amici vicino al molo di San Nicola. Vicino a noi due ragazzi sono stati insultati e malmenati»

Martedì 10 Gennaio 2023, 11:16

11:19

BARI - Cattivissimi noi, ragazzi dei clan del Libertà, del San Paolo, di Japigia, di Bari Vecchia, arrabbiati con la vita e con il mondo e più violenti di prima. Quando la banalità del rito della movida diventa violenza gratuita e si ripete con una frequenza tale da non fare più notizia. L’aggressione di branco al giovane Ismaele, 21 anni, preso a pugni la sera del 2 gennaio, alla fermata dell’autobus della linea 3 in via Crispi per aver difeso durante il viaggio una ragazza schiaffeggiata solo per aver accesso una sigaretta, è la minima parte conosciuta di un fenomeno che, in realtà, è molto più vasto e importante: l’ultima notizia è solo la punta dell’iceberg. Ismaele ha coraggiosamente fornito agli agenti delle Volanti l’identikit dei suoi aggressori, una decina tra i 20 ed i 25 anni, peraltro immortalati durante il pestaggio dai filmati delle camere di sicurezza installate per strada.

Molte delle aggressioni di branco come quella subita da Ismaele non vengono denunciate in maniera formale, spesso rimangono nelle annotazioni dei brogliacci di polizia e carabinieri.

Le cronache delle ultime settimane sono tornate a parlare con insistenza e in maniera ufficiosa di bande di ragazzi violenti, di pulsioni represse e aggressività mal gestite che stanno straripando e superando i margini più inquieti della realtà giovanile dei quartieri ad alto tasso di criminalità.

LA TESTIMONIANZA Una serie di voci e testimonianze descrivono aggressioni cercate e organizzate da bande di «carusi» che partono dalla periferia. Si muovono in piccoli branchi, aggressivi, i volti deformati da ghigni beffardi e crudeli. Giorgio ha 19 anni, vive in provincia e sta facendo l’ultimo anno di liceo. Lui il «branco» lo ha visto in azione lo scorso fine settimana.

«Non sono barese - racconta alla «Gazzetta» - ma con i miei amici vengo a Bari il sabato o la domenica sera Eravamo sul molo di San Nicola e due ragazzi vicino a noi hanno cominciato a litigare con dei ragazzini che dopo un po’ sono andati via dicendo che sarebbero tornati. Lo hanno fatto veramente. Sono tornati, erano una decina, tra i 16 ed i 20 anni credo. Hanno circondato quei due ragazzi che nel frattempo si stava dirigendo verso Piazza del Ferrarese. Sono volati un paio di schiaffi. Quando la situazione sembrava destinata a precipitare sono apparsi in lontananza i lampeggianti di una Volante che si stava avvicinando. Nella confusione i componenti di quel gruppo si sono allontanati imprecando. È finita così».

EROI NEGATIVI Gioventù bruciata e violenta che coltiva il mito degli eroi negativi di Gomorra, I social media per questi ragazzi sono la bibbia. Vivono in branco, per darsi coraggio. Indole «fancazzista», comportamento aggressivo, sciamano da un angolo all’altro della piazza e a fine serata tornano a casa, a Bari Vecchia al Libertà, a Japigia, a Carbonara, ad Enziteto al San Paolo.

Dare un quadro delle dimensioni e dell’evoluzione della criminalità giovanile a Bari è generalmente difficile. Esiste infatti, anche per questo genere di violenze di strada un «numero oscuro» che indica i reati avvenuti ma non denunciati né rilevati ufficialmente. Ciò significa che le aggressione delle bande giovanili sono in numero maggiore rispetto a quelle ufficialmente «contabilizzate».

IL REPORT - L’ultimo report della Direzione centrale della Polizia criminale ha comunque evidenziato un aumento dei reati commessi da ragazzi sotto i 18 anni. Confrontando i primi 10 mesi del 2022 con quelli del 2019 emerge che un aumento del 14,3% del numero di minori che sono stati denunciati o arrestati.

Un rapporto recentemente pubblicato del centro Transcrime dell’Università Cattolica (basato su questionari somministrati ai Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri, alle Questure e agli Uffici di Servizio Sociale per Minorenni), pone in evidenza il fatto che sarebbero in crescita i reati commessi in gruppo.

La legge del branco semina violenza gratuita, efferata, insensata, una estremizzazione dell’aggressività che nascerebbe dall’analfabetismo delle emozioni.

Non abbiamo a che fare con bande organizzate, composte di capi, sottocapi, sottoposti con compiti assegnati ma con gruppi ridotti (meno di dieci unità, in prevalenza maschi, di età compresa tra i 15 e i 17 anni), scarsa strutturazione interna, fluidità delle modalità di partecipazione.

ITALIANI Le loro aggressioni vengono consumate nell’immediato, senza una preparazione, un’organizzazione, una definizione precisa di obiettivi. A Bari bisogna anche uscire da certi stereotipi in circolazione: i componenti dei gruppi che si rendono protagonisti di aggressioni sono prevalentemente italiani. Sono le periferie del disagio, economico, familiare, scolastico, il maggiore crogiolo della devianza giovanile.

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