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Punta Perotti, nodo risarcimenti: il Comune vuole anticipare per tutti

 
Francesco Petruzzelli

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Francesco Petruzzelli

abattimento dei palazzi di Punta Perotti

Domani la proposta in Consiglio: approvare l’intero debito di 13,7 milioni, somma da «dividere» in solido con Regione e Ministero

Giovedì 22 Dicembre 2022, 13:02

BARI - Il caso promette un dibattito in aula molto acceso. Con le forze politiche di opposizione pronte a dare fiato alle polemiche su una vicenda che non si chiude da oltre 16 anni. Ora ci sono in ballo la bellezza di 13,7 milioni di euro che il Comune mette sul piatto e anticipa per tutti, anche per gli altri condannati in solido, Regione Puglia e Ministero alla Cultura. Una mossa per evitare, in via prudenziale, ulteriori oneri contabili che scatterebbero in presenza di eventuali inadempienze anche da parte di uno solo debitore entro il termine dei 120 giorni, fissato dalle sentenze e ormai vicino alla scadenza.

Si preannuncia infuocato il Consiglio comunale che domani dovrà votare il debito monstre legato all’infinita telenovela di Punta Perotti. Una vera mazzata di fine anno. Si tratta delle due distinte, ma quasi gemelle, sentenze con le quali lo scorso autunno i giudici della terza sezione civile della Corte d’Appello hanno in parte accolto i ricorsi dei costruttori dei palazzi sul mare abbattuti nella primavera del 2006. Il 12 settembre scorso Comune di Bari, Regione Puglia e Ministero alla Cultura sono stati condannati, in solido tra loro, al pagamento di quasi 8,7 milioni di euro (più rivalutazione in base agli indici Istat dal 2001 ad oggi) in favore della società Sudfondi srl in liquidazione, degli imprenditori Matarrese. In sostanza i giudici hanno riconosciuto il danno patrimoniale subìto dall’abbattimento, accertando così le responsabilità in capo alle amministrazioni che agli inizi degli anni ‘90 avevano rilasciato le concessioni edilizie e le regolari autorizzazioni per il via libera al cantiere. Per poi scoprire che lì, su quei suoli, non si poteva costruire.

E così il risarcimento - la fetta più grossa da 49 milioni è stata invece già decisa ed erogata in sede di Corte Europea dei diritti dell’uomo per l’ingiusta confisca dei suoli subita da tutti i costruttori - ha coperto a mo’ di ristoro le spese sostenute per la progettazione dei palazzoni: i costi pubblicitari, i pagamenti di Ici, gli oneri di urbanizzazione, gli oneri finanziari e parte dei costi di esecuzione dei lavori.

Ora il debito approda al Comune raggiungendo la cifra di 10,8 milioni di euro visto che agli 8,7 stabiliti dai giudici bisogna aggiungere la rivalutazione monetaria, gli interessi legali e gli ulteriori interessi dovuti. Analoga partita anche per l’altro debito, quello maturato dalla sentenza del 6 ottobre scorso con la quale, sempre i giudici della Corte d’Appello, hanno accolto il ricorso della Mabar degli imprenditori Andidero. Anche in questo caso Comune, Regione e Ministero sono stati condannati, sempre in solido tra loro, al pagamento di un milione e 300mila euro che, tra rivalutazione monetaria e interessi, sale a 2,5 milioni. Ai due debiti all’attenzione del Consiglio comunale di domani occorre poi aggiungere anche i 325mila euro per il pagamento dell’imposta di registro e per le spese di notifica.

E così si arriva alla cifra complessiva di 13,7 milioni di euro per tutta la querelle Punta Perotti. Una cifra che, è bene precisarlo, non spetta interamente al Comune. «Stante il vincolo di solidarietà tra i tre enti condannati al pagamento e l’assenza di disposizioni specifiche nelle sentenze sulla ripartizione del debito tra i debitori - si legge nella delibera a firma del sindaco e assessore all’Urbanistica Antonio Decaro - sul bilancio del Comune graverà, salvi gli esiti dell’eventuale ricorso in Cassazione, un importo pari ad un terzo della somma predetta». A conti fatti a ciascun ente condannato toccherebbe una compartecipazione pari a circa 4,5 milioni di euro, ma a Palazzo di Città è stata adottata una linea cautelativa: pagare tutto e subito per poi recuperare le eventuali cifre mancanti dai condebitori. E anche laddove dovesse farsi carico, a causa dell’inadempienza degli altri soggetti, dell’intera somma, provvederà al recupero in via di regresso delle somme anticipate.

Insomma, una partita non del tutto chiusa visto che incombe ancora il ricorso in Cassazione che Comune e Regione hanno sin dall’inizio annunciato commentando a caldo le due sentenze. E sempre per Punta Perotti il Comune ha dovuto pagare nelle scorse settimane 188mila euro per il collegio dei Ctu. Insomma, una telenovela che non arriva mai ai titoli di coda.

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