BARI - È scientificamente provato che il cane traduce con il muso emozioni distinte in risposta a stimoli diversi e questo suggerisce che, studiare «alti livelli di asimmetrie nelle espressioni facciali dei cani che mostrano paura e comportamenti aggressivi verso gli esseri umani, possa rivelarsi un utile strumento, non invasivo, per indagare i disturbi comportamentali». Sulla prestigiosa rivista internazionale Scientific Reports, gruppo Nature.com, è stato pubblicato lo studio condotto dai professori Angelo Quaranta e Marcello Siniscalchi della sezione di Fisiologia e Comportamento animale del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
Attraverso lo studio dell’attività cerebrale del cane, osservazioni comportamentali (cani in presenza dei proprietari e cani osservati durante l’avvicinamento di una persona non familiare), è stato possibile dimostrare i meccanismi cognitivi e fisiologici alla base di alcuni comportamenti (reazione aggressiva piuttosto che stato remissivo), la cui conoscenza è fondamentale per prevenire gli episodi di aggressione di persone e migliorare la relazione uomo-cane.
Il lavoro ha evidenziato alti livelli di asimmetrie facciali quando gli animali vivono situazioni di stress emotivo. Sono poi risultate analogie con studi svolti sulla specie umana, in cui esiste una correlazione tra l’asimmetria facciale e il disagio emotivo, psicologico e altri disturbi compresi quelli legati allo spettro autistico. La misurazione delle asimmetrie facciali nei cani si rivela uno strumento capace di diagnosticare disturbi di comportamento.