BARI - I pediatri lanciano l’allarme: l’influenza arriverà a breve con una virulenza molto maggiore rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da una minore circolazione del virus, sostanzialmente soppiantata dalle ondate di Sars-CoV-2. Per questo è fondamentale vaccinare i bambini, come raccomandato dalle autorità sanitarie per la fascia 0-6 anni. «Noi in realtà stiamo vaccinando anche i ragazzi fino a 16 anni perché i rischi nella stagione invernale saranno elevati - afferma Luigi Nigri, vicepresidente nazionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) -. Ce ne stiamo accorgendo perché abbiamo i dati delle regioni del Nord, dove i casi sono in progressivo aumento già da una quindicina di giorni, mentre da noi la curva inizierà a salire a breve. Dove non si è fatta una campagna vaccinale importante, in Veneto ad esempio, c’è già un impatto notevole, con classi dimezzate a scuola. Ma non è soltanto questo. Come si prevedeva, si stanno riscontrando importanti complicazioni a livello broncopolmonare, quindi bronchiti e polmoniti nei più piccoli, con molti ricoveri. Nel nostro territorio siamo fortunati perché siamo ancora in tempo per proteggere i nostri figli con il vaccino. Finora la profilassi è stata fatta da pochi bambini, nonostante la disponibilità presso gli studi dei pediatri. C’è tanta indifferenza, quasi che il problema sia circoscritto al Covid. Non è così. Anzi, paradossalmente oggi ci sono meno sintomi se infettati da Omicron rispetto all’influenza (che per il momento incide relativamente: stanno circolando più parainfluenza e adenovirus - n.d.r.), perché dopo anni di sostanziale assenza ci sono molti soggetti suscettibili. Stavolta non solo ci sarà un picco influenzale che durerà per parecchio tempo, e non per una settimana o due come in passato, ma, oltre a essere clinicamente più evidente, l’influenza sarà anche più pericolosa. Un bambino col Covid ha un po’ di muco e se la cava con un giorno di febbre, mentre con l’influenza la febbre permane per almeno quattro giorni con possibilità si sviluppino bronchiti e broncopolmoniti con relativa facilità. Quindi faccio un appello ai genitori: non aspettate. Peraltro oggi c’è lo spray nasale per vaccinare i piccolissimi. Insomma, è comodissimo proteggere, come mettere delle gocce di acqua fisiologica».
ANZIANI L’aggressività del virus dell’influenza presuppone prevenzione anche fra chi è affetto da patologie che aumentano il rischio di complicanze e fra gli anziani over 65. Vista l’attuale circolazione del Sars-CoV-2, la vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata (e può essere offerta gratuitamente) anche per la fascia d’età 60-64 anni. L’obiettivo è ridurre la probabilità che l’eziologia della malattia sia il virus influenzale e quindi facilitare la diagnosi differenziale per chi è più esposto a malattia grave. Per gli adulti l’attività dei medici di medicina generale è in corso a pieno ritmo dopo le proteste di scarso approvvigionamento determinato dalla scelta di rifornirli solo dopo l’utilizzo dell’80% delle dosi fornite dalla Asl, una dotazione monitorata attraverso un sistema informatico che nei giorni scorsi non ha funzionato a causa di un disallineamento con l’anagrafe vaccinale. «Se da questo punto di vista c’è stato un intervento risolutivo - afferma Ivo Vulpi, referente barese dello Smi (Sindacato medici italiani) - non si trova rimedio all’eccesso di burocrazia. Una iniezione che porta via qualche secondo diventa una dannazione perché siamo costretti a inserire una serie di codici e codicilli, che potrebbero essere gestiti a monte d’ufficio, oltre a informazioni praticamente inutili. Inoltre, proprio per dei cambiamenti che sono stati fatti recentemente al software, io stesso ho commesso degli errori di inserimento senza riuscire a trovare il modo di modificare e correggere. Sto sperando che il tecnico del mio gestionale risolva il problema. Peraltro non è possibile inviare i dati in differita, ma solo in tempo reale, altrimenti, dovendo dimostrare di aver somministrato l’80% delle dosi, non si possono ottenere altri vaccini. Tutto ciò non ha a che fare con la medicina. La gente muore, le liste d’attesa sono infinite e qui perdiamo tempo con la burocrazia».
Intoppi tecnici a parte, quel che preoccupa gli specialisti è la contemporanea esplosione di due epidemie. Per il momento il Covid sembra più benevolo, ma non c’è da stare rilassati perché si stanno affacciando (in un periodo invernale che di per sé favorisce l’aumento del contagio) nuove sottovarianti, mentre continua purtroppo a essere statica la campagna vaccinale contro il virus (vedi l’altro articolo). La buona notizia è che negli ospedali non si segnalano pressioni significative nelle terapie intensive e nelle aree mediche («non c’è un aumento di infezioni Covid che portano al ricovero. Semmai sono notevolmente aumentati casi di pazienti cronici con patologie di base che, per effetto dell'influenza, arrivano in ospedale. Da noi, per esempio, l’area di osservazione breve intensiva è strapiena, in attesa di sistemazione in corsia», affermano dal Perinei di Altamura). Ma la cattiva novella è il nuovo aumento della diffusione (più di quanto dicano i report ufficiali, visto il rilevante ricorso ai test fai da te), anche se nessuno può prevedere gli sviluppi nel tempo. «La circolazione del Sars-CoV-2 è ripresa, su questo non c’è alcun dubbio - conferma Maria Chironna, docente di igiene dell’Università di Bari e responsabile dei laboratori Covid regionali - in un momento in cui sta circolando di tutto, compresi i virus influenzali. D’altronde, senza il freno delle restrizioni, era una evoluzione attesa . Vedremo a breve. La sensazione è che a breve ci saranno novità».
LA NOTA DELLA FIMMG
Al momento ci sono oltre 20mila pugliesi colpiti dall’influenza e si prevede che i casi "raddoppieranno in meno di due settimane». Lo comunica l'organizzazione dei medici di famiglia, Fimmg Puglia. «A Natale - stima la Fimmg - potremmo avere oltre 100mila pugliesi a letto con l’influenza. L’allarme viene lanciato anche dalla società italiana di medicina generale, che prevede un’epidemia impegnativa». Quindi, «diventa cruciale proteggere anziani e persone fragili attraverso la vaccinazione». Ma «in Puglia la campagna antinfluenzale procede a rilento e tra mille difficoltà», sostiene la Fimmg. «Dopo i ritardi nella consegna delle dosi - prosegue la nota - i medici lamentano continui problemi con la registrazione sui sistemi informatici, a cui peraltro è vincolato l’approvvigionamento». «Hanno modificato il tipo di codice da inserire per registrare il lotto - lamenta Donato Monopoli, segretario Fimmg Puglia - senza informare i medici né i gestori dei gestionali che non riuscivano quindi ad allinearsi a Giava, il sistema regionale. Ci sono colleghi che hanno trascorso ore cercando dì registrare i vaccini effettuati». «È solo l’ultimo di infiniti problemi tecnici e organizzativi che assorbono tempo e sono causa di frustrazione, sia per i medici che per i pazienti. I colleghi - conclude - segnalano che le difficoltà di approvvigionamento provocano il malcontento dei cittadini che si riversa inevitabilmente sui medici di famiglia, benché il disservizio non dipenda da loro».