I terreni, i chioschi e i locali. Ma anche i simboli della città che fu. Si pensi allo storico ristorante-pizzeria della pineta San Francesco, ormai diventato un rudere, o all’ex mercato coperto di via De Samuele Cagnazzi a Carrassi. Un luogo che di commerciale non aveva più nulla, tanto da diventare negli ultimi anni l’autorimessa interrata di Palazzo di Città.
Il Comune veste i panni di una sorta di agenzia immobiliare mettendo a catalogo una lista di 21 immobili da piazzare sul mercato con la formula delle concessioni in locazione. Un elenco di strutture e suoli che diversamente rischierebbero di finire in malora e che invece potrebbero essere valorizzate (e monetizzate) grazie agli investimenti dei privati. Magari per farne attività commerciali o luoghi a vocazione culturale e sociale.
L’avviso – in scadenza alle ore 12 del prossimo 19 dicembre – è suddiviso in due parti. Nella prima ci sono diciotto immobili proposti con la formula dei sei anni di concessione con eventuale rinnovo per ulteriori sei anni. I pezzi più pregiati sono i 156 metri quadri di un locale tra via Salvemini e via Orabona (vicinanze Campus) con un canone annuo di 16.380 euro e i due suoli di via dei Narcisi a Santo Spirito e di via Chico Mendes a Carbonara. Per entrambi servono oltre 8mila euro all’anno.
E poi ci sono i tanti chioschi delle piazze, specie in periferia, come in piazza San Francesco a Santo Spirito, in piazza Pertini a Carbonara e il vecchio bar nel lato sud della pineta San Francesco. Nella lista figura anche la piccola struttura del giardino degli Aquiloni in via Devitofrancesco.
Fortemente simbolica invece la proposta di via Siponto a Japigia, il locale dato alle fiamme a gennaio scorso suscitando il durissimo sdegno del sindaco Antonio Decaro. Per prendere qui in affitto i suoi circa 100 metri quadri serviranno non meno di 9mila euro all’anno. Il bene più economico sta invece a Bari vecchia in corte Azzareo. Qui bastano 960 euro annui per occupare gli appena 8 metri quadri disponibili.
La seconda lista include invece tre pezzi da 90. Si tratta degli immobili che il Comune tenta, da diversi anni, di affittare e per i quali offre adesso una concessione pluriennale di ben 19 anni con la possibilità di riconoscere all’affittuario l’ammontare dei lavori e delle opere di straordinaria manutenzione da eseguire, a totale scomputo dei canoni di concessione. Se per il ristorante-pizzeria della pineta San Francesco il canone richiesto è di circa 32mila euro all’anno per 291 metri quadri, per l’ex scuola di formazione professionale Cnipa Puglia in strada Catino a Santo Spirito ci vogliono invece oltre 20mila euro.
Ben più complessa invece l’operazione sull’ex mercato coperto di via De Samuele Cagnazzi: servono 471mila euro per aggiudicarsi gli oltre 4mila metri quadri suddivisi tra seminterrato e piano rialzato. Senza dimenticare tutti gli interventi strutturali e di impiantistica per rimettere a nuovo spazi ormai abbandonati da troppo tempo. E per i quali le casse pubbliche non hanno molti denari da spendere.
Ma il Comune non demorde come spiega l’assessore al Patrimonio, Vito Lacoppola: «Questo procedimento amministrativo si inserisce nell’ambito di una strategia complessiva finalizzata a una corretta gestione e salvaguardia del patrimonio immobiliare pubblico. Ma non solo. Con questo bando possiamo dare una risposta alla disoccupazione giovanile e alla voglia di nuove imprese, trattandosi di beni che possono essere trasformati in attività commerciali».
Le aggiudicazioni dei beni – i cui importi sono a base d’asta - saranno effettuate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ogni progetto di valorizzazione dovrà rispettare i principi di efficienza energetica, mobilità sostenibile, attenzione al ciclo dei rifiuti e utilizzo di materiali edili sostenibili.