BARI - Confessano la loro «distrazione», l'aver votato senza molta attenzione o di non essere proprio andati a votare. Bari il giorno dopo il voto si sveglia come sempre (poteva essere altrimenti?) mescolando curiosità per la vittoria della Destra e indifferenza. Specie tra i più giovani. Camminando tra i corridoi di Università e Politecnico gli studenti sono molto più preoccupati per gli esami che del prossimo Governo e delle strategie di Giorgia Meloni.
«In genere si ricordano di noi ragazzi quando si tratta di venire a raccogliere voti - spiega Mirko dalle lunghe gambe da cicogna, che per stargli dietro viene l'affanno – ma questa volta non si è visto praticamente nessuno. Niente volantini, candidati che sembravano passare di qui per caso. Come se non esistessimo. Quindi perché dovevamo inseguirli noi? No, non sono andato a votare, la prossima settimana ho un esame importante».
Sara è una giovane aspirante ingegnere. Tracolla pesante, giacca ripiegata sulla borsa, è ferma al bar del Politecnico a parlare con una amica. «Mi hanno deluso tutti, posso dirlo? - sottolinea mentre la collega annuisce -. Al liceo ero una attivista di Sinistra. Seguivo i commenti, gli schieramenti. Mi piaceva. Mi sentivo parte di scelte che credevo poter prendere anche io. Ma mi sono resa conto che in realtà il mio voto non serve a nulla, che a decidere sono sempre loro, chi è ai vertici. No, meglio impegnarmi negli studi, ho 24 anni e mi mancano due esami per completare la triennale di Ingegneria civile e ambientale. Poi spero di riuscire ad andare via. E a proposito, qualcuno ha parlato di ambiente in questa campagna elettorale? Qualcuno ha dato ascolto ai ragazzi che sono scesi in piazza per i Fridays For Future?».
Ma non avete timore che la Destra al comando possa limitare i diritti civili, la legge sull'aborto sempre più messa nell'angolo, il diritto ad una morte in dignità, la solidarietà verso chi è più debole...?
«Basta con questo spauracchio sul ritorno del fascismo - interrompe l'altra ragazza, che fino a quel momento si era limitata ad annuire -. Stiamo parlando di un qualcosa accaduto un secolo fa. Oggi è diverso. Si, abbiamo sentito la Meloni o Salvini gridare i loro slogan, a me sembra più folklore che altro. Non sono le mie idee, ma mi sembra esagerato questo millantato “pericolo nero”. Come la minaccia di uscire dall'Europa, ma veramente si ha questo timore?».
In Inghilterra lo hanno fatto. «Gli inglesi sono un caso a sé. Ora ci sono in ballo troppi soldi per pensare di uscire. La Meloni ha una figlia, no? Credete che le negherà il diritto di poter viaggiare liberamente da cittadina europea?».
Il giro per la città continua, tra commercianti, donne che si tirano dietro carrelli pesanti con la spesa appena fatta, uomini che si concedono un caffè al bar. La pioggia ingrigisce, non ci sono molti presupposti per fermarsi a chiacchierare. Lea ha il passo svelto, tiene in mano un ombrello rosso: «Credo di aver coperto tutto l'arco costituzionale con i voti che ho espresso fino ad ora». Sorride. «Ho appoggiato Renzi quando si è presentato, era giovane come me, aveva fatto tanto per la sua Firenze e gli ho dato fiducia. Ho sbagliato. Poi mi sono spostata un po' più al Centro, poi a Destra... Una delusione generale. Credo mi manchi solo l'estrema Sinistra, ci penserò per le prossime Politiche».
Quelli che più si appassionano sono gli anziani. Sarà che hanno tanto tempo a disposizione, sarà che di esperienza ne hanno accumulata, in una mattinata umida e piovigginosa sono tra i pochi disposti a perdere un po' di tempo. E poi si sa, se gioca la Nazionale di calcio siamo tutti ct, se scoppia una pandemia tutti virologi, il giorno dopo delle votazioni tutti si riscoprono politologi, pronti a dar consigli sulla lista dei ministri.
«Hai visto? - commentano due vecchietti seduti nel giardinetto della chiesa russa che sembrano i due pupazzi anziani dei Muppet Show – Conte e il M5S ha sfondato. Te lo avevo detto!». «Ci credo – ribatte l'altro – con il reddito di cittadinanza, ci mancava pure che non li rivotassero. Comunque la verità è che al peggio non c'è mai limite. Se ci piace la Meloni? Non tanto, ma non sarà diversa dai suoi predecessori. Proverà a far qualcosa e se non ci riuscirà incolperà gli altri». «Povero chi resta con il cerino in mano».