BARI - Sviluppo, rilancio dell’economia e centrodestra sono i temi su cui si è soffermata la riflessione di Mauro D’Attis, coordinatore di Fi Puglia.
Onorevole, pandemia e guerra hanno messo in difficoltà il mondo produttivo. Come risponde la Puglia alla sfida della transizione ecologica che passa anche da un nuovo gasdotto, dall’eolico off shore e dalla possibilità di avere una nave rigassificatore?
«Fi è per la politica del “sì”. Dei “sì” programmati, frutto di confronto con i territori, ma non abbiamo nulla da condividere con chi indossa la maglia della coalizione dei “no” a prescindere e basati esclusivamente su pregiudizi ideologici, lontani anni luce dalle ragioni spesso della scienza oltre che dell’economia».
In concreto come si attua questa visione?
«Fi in Puglia, come da linea del partito nel resto del Paese, ritiene strategiche (fino al 2025, data della cosiddetta phase out) le centrali a carbone e lavoriamo per semplificare la burocrazia sulle autorizzazioni degli impianti di energia rinnovabile. La Puglia è centrale e rimango basito quando alcuni rappresentanti del territorio alzano le barricate contro la nave rigassificatore a Brindisi o a Taranto. È il retrogusto amaro di una cultura politica che predilige la desertificazione economica ad un’azione seria che sostiene lo sviluppo con regole chiare su ambiente e salute».
Come valorizzare la vocazione industriale di territori come Brindisi?
«Brindisi è la mia città e da quando sono stato eletto parlamentare sto esperendo ogni strada utile per rivendicare il suo diritto al rilancio economico: ha potenzialità elevatissime, che per “esplodere” hanno bisogno di crescere assieme alle sue infrastrutture, partendo dal porto. Per questo, ho organizzato anche l’incontro di qualche settimana fa tra il viceministro Pichetto Fratin, le associazioni datoriali e i sindacati. E ho già avuto modo di testare la disponibilità del governo ad accompagnare la città verso nuove occasioni con Terna, Eni, Enel e Leonardo. Il Contratto Istituzionale di Sviluppo e le Zes sono dei binari straordinari, ma non bastano».
Sull’eolico la maggioranza regionale è favorevole mentre il Pd salentino contesta la destinazione dell’impianto a Otranto. Che fare?
«Siamo favorevoli all’eolico off shore, come ad altri interventi, ma ci vuole una programmazione seria. È evidente che in questo caso parliamo di una zona di dallo straordinario valore paesaggistico: realizzarlo lì è complicato».
Continuano le inchieste sul malaffare, questa volta a Polignano, con le indagini sull’ex sindaco dem Domenico Vitto. Che quadro di legalità risalta dal territorio?
«Questa consiliatura del governo regionale sarà ricordata per le innumerevoli inchieste che coinvolgono gli uomini attorno a Emiliano e al Pd nonché per la scandalosa ricerca di consenso attraverso la collocazione di politici transumanti ai quali viene garantita qualcosa da fare a spese della Regione o dei suoi apparati. Nel migliore dei casi, assistiamo alla “politica del maiale” (non si butta via niente), nei peggiori ad episodi al vaglio della magistratura (che ormai sono quasi quotidiani). C’è poi il capitolo conti pubblici: sull’Ospedale della Fiera qualcuno prima o poi dovrà rispondere. Noi siamo garantisti, ma posso dirlo? Mi dispiace che nel resto del Paese la Puglia stia passando per una regione in cui le ombre superano le luci. Emiliano dovrebbe spiegare cosa sta accadendo».
I rapporti nel centrodestra. Meloni è lanciata verso la premiership.
«È legittimo il sogno di tutti di “essere re”. Il centrodestra è la intuizione di uno statista, Silvio Berlusconi, che ha dimostrato di essere il vero federatore. Quando Fi era il primo partito della coalizione ha sempre teso la mano agli alleati. Spesso non è accaduto il contrario. Restiamo però indispensabili per qualunque coalizione che ambisca a definirsi di centrodestra».
Amministrative. Su Taranto e Barletta come finirà?
«Presto Antonio Tajani, Licia Ronzulli, ministri e dirigenti nazionali verranno qui a sostenere la campagna elettorale. Con Dario Damiani per scaramanzia ci limitiamo a dire che ci sono ottime possibilità: abbiamo la classe dirigente migliore in campo, e abbiamo allargato i perimetri tradizionali della coalizione. Musillo e Cannito sono due persone serie alle quali si può dare fiducia».