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Puglia, Marti (Lega): «Qui il Carroccio si contamina con il civismo»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Marti: «Stop all’assistenzialismo ora il Mezzogiorno può ripartire»

La strategia del senatore: «Priorità alle migliori energie»

Mercoledì 04 Maggio 2022, 17:05

BARI - Roberto Marti, senatore e segretario regionale della Lega, è al lavoro per comporre le liste salviniane per le amministrative.
I maliziosi prefigurano un arretramento del Carroccio nel Sud. Come stanno le cose?
«La direzione è esattamente opposta. La Puglia diventa un laboratorio di contaminazione tra Lega e civismo. Abbiamo un candidato a Galatina come l’imprenditore Fabio Vergine, che aggrega sul modello vincente di Nardò e del sindaco Pippi Mellone. A Taranto con il centrodestra abbiamo fondato un cantiere che si apre al civismo».
Prima delle appartenenze…
«Ci esercitiamo sulla scelta delle migliori energie da candidare. Il tema non è l’aderenza partitica ma la qualità: da qui le alleanze larghe a Taranto, Sava e Martina Franca, con un candidato del nostro partito, Mauro Bello».
Dove vi presenterete con il simbolo di Alberto da Giussano?
«A Barletta. A Castellana il nostro dirigente regionale Domi Ciliberti punta a indossare la fascia tricolore con il supporto di liste legate al territorio, in nome di un dialogo amministrativo radicato. A Terlizzi ci saremo con i nostri candidati».
C’è poi la formula “Prima l’Italia”.
«A Taranto sperimenteremo il simbolo indicato da Matteo Salvini, con una lista aperta a società civile e forze giovanili».
Liste in comune con Fi?
«In Puglia no».
Comuni dove punta a vincere?
«In una situazione nella quale Emiliano ha saccheggiato il campo conservatore, per responsabilità di tutta la classe dirigente del centrodestra, lavoriamo non per mettere una bandierina di partito, ma per costruire alleanze forti, per rappresentare un elettorato libero, che si distingue dal blocco clientelare aggregato dal governatore».
In Puglia il centrodestra non è litigioso come altrove. Sarà stata la lezione delle ultime regionali vissute con qualche frizione tra alleati?
«Non ero coordinatore nelle ultime regionali… Con gli attuali colleghi dei partiti, di Fdi e Fi e delle liste centriste, c’è piena sintonia. Il filo rosso è una grande sinergia, salvo i casi dove i dissidi locali hanno impedito accordi».
Che risposte il governo Emiliano dà alle categorie economiche colpite da pandemia e guerra?
«Lo spazio elettorale di centrodestra resta vivo come ideologia, mentre nelle regioni la pandemia ha avvantaggiato la visibilità dei governatori uscenti. Oggi però non sono convinto che il governatore avrebbe gli stessi consensi se si votasse di nuovo».
Tornando alle politiche regionali?
«La sanità regionale è al collasso, fermo restando che si è lottato contro una pandemia. Sul piano della recessione, tra le aziende c’è un problema generale: siamo all’inizio di una guerra che avrà effetti globali. Le categorie sono in allarme per materie prime e costi energetici: nei prossimi mesi bisognerà intervenire ma non so davvero quali siano le misure di impatto della Regione per ammortizzare i danni che subisce il nostro settore produttivo nazionale».
A che blocco sociale si rivolge la Lega Puglia?
«Vogliamo rappresentare la modernizzazione del Meridione, per dare risposte alle imprese, per costruire sviluppo e occupazione, per avere meno tasse e più infrastrutture moderne. Le nostre battaglie sono istanze quotidiane in un governo scomodissimo che non dà alcun vantaggio di carattere elettorale, ma che - grazie alla Lega - non si azzarda a vessare con nuovi balzelli cittadini e aziende».
Salvini e i ministri saranno in Puglia per le comunali?
«Verrà il ministro Stefani il 18 maggio, ci saranno molti ministri, sottosegretari. Le date le ufficializzeremo nelle prossime ore. La disponibilità del segretario nazionale è già acquisita per le amministrative e per la campagna referendaria».

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