BARI - Un «pronto soccorso psicologico mobile» è stato ideato dal Policlinico di Bari per la cura dei minorenni che hanno perso un genitore per mano dell’altro, perché suicida o perché portati in carcere. Sono già 12 gli «orfani speciali», privati di entrambi i genitori, presi in carico. E adesso il progetto sperimentale cresce e si trasforma. Il pronto soccorso mobile è composto da specialisti che per primi intervengono sul luogo del crimine domestico per aiutare a comunicare al bambino la notizia della morte o dell’arresto del genitore. Subito dopo c'è la presa in carico del piccolo orfano per il ripristino della routine nella nuova famiglia affidataria e del rientro a scuola con i compagni di classe. Al termine dell’emergenza inizia il lungo percorso psicoterapeutico di assistenza sia del minore sia dei caregivers. A stabilire le linee di azione del progetto che ha durata quinquennale è un protocollo validato dagli psicologi.
Il progetto è stato ribattezzato «Respiro» che sta per «Rete di sostegno per percorsi di inclusione e resilienza con gli orfani speciali». L’unità operativa di Psicologia dell’ospedale Giovanni XXIII di Bari ha preso in carico 10 minori dei 12 presenti in tutta la regione.