Fino al 15 settembre, a Bari, bar e ristoranti che non hanno spazi pedonali esterni potranno posizionare i tavolini in strada. E’ il contenuto della delibera approvata dalla Giunta comunale per consentire a tutti di poter lavorare quando, da lunedì, la Puglia passerà in 'zona gialla'. Il dl Riaperture, infatti, prevede la possibilità del consumo al tavolo esclusivamente all’aperto. Per questo l’amministrazione comunale, limitatamente al periodo emergenziale, ha deciso di ampliare la disciplina derogatoria sulle occupazioni di suolo pubblico, approvando un regolamento contenente le norme per la occupazione di parte della pavimentazione stradale, limitatamente allo spazio destinato a parcheggio e secondo limiti geometrici che garantiscano la funzionalità e la sicurezza per la circolazione veicolare e pedonale. Sarà possibile quindi installare pedane al livello dei marciapiedi esistenti su parte della carreggiata stradale (noti come «Parklet» e diffusi in molti paesi europei) per l'installazione di sedie e tavolini all’aperto e solo ove risulti impossibile occupare lo spazio del marciapiede prospiciente l’esercizio commerciale o quello al di là della sede stradale. Potranno presentare richiesta ristoranti, fast-food, rosticcerie, friggitorie, pizzerie, birrerie, pub, enoteche e altri esercizi simili con cucina. Nella «zona di particolare rilevanza urbanistica» non sarà possibile occupare più di un posto auto per esercizio di ristorazione, mentre nel resto del territorio comunale la massima superficie occupabile sarà di due posti auto.
DECARO: SFORZO PERCHE' LAVORINO TUTTI - «Una situazione di emergenza, come quella che stiamo vivendo ormai da più di un anno, richiede soluzioni di emergenza». Commenta così il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, il provvedimento adottato dal Comune che consente a bar e ristoranti che non hanno spazi all’esterno di poter posizionare tavolini in strada. «Si tratta di una deroga sperimentale - spiega il sindaco - ma necessaria a garantire a tutte le attività economiche, che ricordiamo sono chiuse da oltre due mesi, di riaprire e tornare pian piano a lavorare. Questa situazione di restrizione che ha comportato una crisi economica senza precedenti, rischia di far chiudere definitivamente alcune attività economiche, ormai allo stremo». "Tutti siamo chiamati a fare uno sforzo per garantire a tutte le attività di poter riaprire» continua Decaro, spiegando che «si tratta di una soluzione assolutamente temporanea con la speranza che presto le misure restrittive si allentino ulteriormente, a fronte di un nuovo calo dei contagi, e che si possa tornare a lavorare e a vivere in regimi di normalità. Il mio - conclude - è un appello alla nostra comunità: questo è il momento di mostrarci uniti e solidali nei confronti di chi ha perso di più e oggi ha bisogno di tutto il nostro aiuto per potersi rialzare».