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Andria, in una masseria scoperto arsenale da guerra: mine, mitra e bombe a mano. Arrestato proprietario

 
Redazione online

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Altamura, in una masseria scoperto arsenale da guerra con mine anticarro, mitragliatori e bombe a mano

La scoperta da parte dei poliziotti dalla Squadra Mobile di Bari è avvenuta durante lunghe indagini che si sono avvalse di intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e ricognizioni fotografiche

Giovedì 29 Aprile 2021, 19:28

30 Aprile 2021, 14:17

ANDRIA - Un arsenale da guerra, composto da 65 fucili mitragliatori d’assalto (Uzi, kalashnikov, M12, AR15), 33 fucili (tra cui carabine di precisione), 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole, è stato sequestrato dalla Squadra Mobile di Bari, su disposizione della Dda di Lecce, in una masseria di Andria, di proprietà di un imprenditore agricolo del posto, Antonio Tannoia, incensurato, classe '66, che è stato arrestato.

Il sospetto degli investigatori è che l’uomo custodisse le armi per conto di terze persone. Le armi sono state trovate all’interno di una botola, murate in una specie di pozzo e sopra, per occultare il nascondiglio, erano stati posizionati un frigorifero e una cucina. 

Le armi sono state trovate in un nascondiglio all’interno della masseria durante lunghe indagini che si sono avvalse di intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e ricognizioni fotografiche. All’esito degli accertamenti, gli agenti della Squadra mobile, su disposizione della Dda di Lecce, hanno deciso di intervenire per sequestrare l'ingente arsenale da guerra. Sulle armi sono state avviate perizie per risalire alla provenienza, alla destinazione e all’effettiva titolarità.

L’arsenale «ad una prima valutazione potrebbe verosimilmente rappresentare ad oggi il più importante sequestro di armi mai effettuato nel paese».

Lo scrive il procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, in una nota nella quale rivolge un «sentito plauso" agli agenti della Squadra Mobile di Bari «per la grande professionalità dimostrata nella complessa indagine».

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