I medici di base sono in attesa. Secondo gli accordi, la Asl dovrà fornire gli elenchi delle persone da vaccinare a casa. Poi saranno loro a chiamare gli assistiti e prendere appuntamento a partire dal 6 aprile. Ma le sigle sono state chiare: come pattuito, provvederanno in prima battuta solo per i pazienti in assistenza domiciliare integrata, programmata e oncologica, tra cui anche gli over 80. Dovrà essere l’azienda sanitaria locale, a questo punto, a scremare e a dirottare gli altri ultraottantenni, cioè coloro i quali teoricamente sarebbero in grado di spostarsi, nei centri vaccinali. Il caos, come si può intuire, è totale. La platea di chi, per vari motivi, ha difficoltà di deambulazione è ben più ampia rispetto al numero di chi è riuscito a rientrare nei programmi di assistenza garantiti dal servizio sanitario (se si discute di potenziare la medicina territoriale un motivo ci sarà...). Quindi, dopo aver consentito ai più anziani di scegliere liberamente, ora sarà necessario spulciare le liste per decidere chi potrà aspettare il vaccinatore a casa e chi sarà contattato dal Dipartimento per andare nel punto di somministrazione più vicino (o così almeno si spera…). L’accordo siglato il 5 marzo con la Regione è in realtà ambiguo perché prevede all’articolo 8 («Attività a domicilio») che la medicina generale prenda in carico «l’attività di vaccinazione a domicilio dei pazienti in Adi, Adp o comunque con difficoltà alla mobilità». Insomma, si va a interpretazione. Per i medici di base, però, non ci sono dubbi: a fronte di 12.476 prenotazioni per il vaccino a domicilio nel Barese, solo nel 15% dei casi (circa 1.900 persone) si tratta di pazienti in Adi o Adp. C’è una enorme differenza. Ergo: o si trova una complicata e improbabile alternativa oppure per migliaia di anziani bisognerà riprogrammare destinandoli in una delle postazioni della Asl. Peraltro, è probabilmente solo un'anticipazione di quel che accadrà con gli estremamente vulnerabili e i disabili gravi. Queste categorie potranno recarsi nei centri vaccinali e nei presidi della rete delle patologie, ma quale sarà il destino per chi non sarà in grado di muoversi? E poi: come si farà a stabilire un ordine cronologico (per numero di patologie, per tipo di malattie?). Per i sindacati non c’è altro modo: si dovrà procedere per età.
PUTIGNANO Il paradosso, però, è che chi decide adesso di prenotarsi in uno dei punti di vaccinazione della Asl può farlo a una sola condizione: andare a Putignano. A un terzo degli ultraottantenni del Barese (27.265 per la precisione su 38.095 richieste) è stata già iniettata almeno la prima dose (in 1.388 hanno già completato la copertura con la seconda). Ma tra gli over 80 c’è qualcuno che per motivi diversi ha dovuto posticipare (le agende sono state aperte a metà febbraio). Quando agli inizi di marzo ha deciso di procedere si è trovato davanti a un muro. «Sono dieci giorni che ci provo per i miei genitori - afferma Cristiano Scardia -. Ma non c’è niente da fare. Ho contattato il numero verde (800345477 - n.d.r.) agli inizi del mese. Mi hanno riferito che le prenotazioni erano sospese consigliandomi di richiamare la settimana successiva. Così ho fatto, ma per diversi giorni c’era disponibilità solo a Putignano. Francamente non me la sono sentita di portare mia madre e mio padre anziani in provincia e ho deciso di attendere. Inoltre, l’opzione può essere fatta solo singolarmente. Quindi avrei dovuto richiamare per l’altro genitore col rischio di doverci andare due volte. Aggiungerei che l’attesa al Cup telefonico dura diversi minuti, a volte cade la linea. Quindi ho deciso di provvedere successivamente attraverso il portale e la app Puglia Salute. Negli ultimi giorni non ho trovato la disponibilità da nessuna parte, a parte appunto Putignano (in via dei Cappuccini - n.d.r.). Tra l’altro il sistema non consente di fare una ricerca libera nell’ambito della Asl Bari per capire subito le disponibilità in tutta la provincia. Bisogna selezionare un centro (e verificare), poi un altro, quindi un altro ancora. L’ultima possibilità sarebbe andare andare in farmacia, ma mi hanno già detto che il sistema Cup è unico, quindi non cambierebbe nulla».
RISPOSTA Interpellata, la Asl ha risposto: «I dati sulle prenotazioni domiciliari sono in fase di assestamento, dato che saranno fatte dai medici di medicina generale (ma non per tutti a quanto pare... - n.d.r.) e qualcuno ha già riprenotato per fare la vaccinazione non a domicilio (forse perché stanco di aspettare? - n.d.r.). Attualmente le agende sono aperte e ci sono posti liberi in diversi comuni, 650 solo a Bari città (dato aggiornato alla sera di domenica - n.d.r.)». Sarà… Da una nostra verifica el pomeriggio di ieri sul portale Puglia Salute non risultano opzioni nemmeno ad Alberobello o Altamura. Solo a Putignano.