BARI - Con il completamento della velocizzazione della linea Adriatica si potrà viaggiare a 200 km/h da Lecce a Foggia e proseguire sulla nuova linea AV/AC Bari –Napoli verso Roma. Già tra un paio di anni ci vorranno poco più di due per collegare in treno Bari e Napoli. Nuove relazioni come il collegamento diretto Lecce –Firenze della scorsa estate hanno riscosso un notevole successo e pongono le basi per creare una nuova rete di collegamenti tra la Puglia e il resto del Paese.
Ecco come cambierà l'Alta Capacità: il Gruppo FS, guidato da Gianfranco Battisti, si è già proiettato nel futuro e sta studiando una serie di ipotesi per adeguare l’offerta al nuovo scenario che si presenterà superata questa fase. L’emergenza sanitaria ha impresso una forte accelerazione al passaggio digitale del mondo del lavoro. Le aziende hanno aumentato il ricorso allo smart working e all’utilizzo delle piattaforme digitali per le riunioni. Una svolta epocale che porterà ad un radicale mutamento negli spostamenti.
Il Gruppo FS - che ha già avuto il merito di essere stato uno dei pionieri nel mondo per lo sviluppo dell’Alta Velocità - è già al lavoro per intercettare i nuovi bisogni ed offrire risposte adeguate alla nuova domanda di servizi. Le Frecce non serviranno più solo le grandi città, ma allargheranno la rete anche alle città medie/piccole e alle località turistiche. Sarà un riposizionamento graduale con un’offerta flessibile che si adeguerà ai nuovi bisogni della società. L’Alta velocità si estenderà anche al sud accorciando l’Italia. Già tra un paio di anni si potrà percorrere Bari-Napoli in poco più di due ore. Il tutto in sicurezza e permettendo di salvaguardare l’ambiente, perché il treno è uno dei mezzi più ecologici per spostarsi.
I FONDI BEI - La Bei, la Banca europea per gli investimenti, ha finalizzato nei giorni scorsi finanziamenti a favore dell’economia italiana per 1,7 miliardi, destinati a grandi infrastrutture ed emergenza Covid.
Un miliardo è andato alla sanità, come seconda e ultima tranche del maxi prestito varato la scorsa estate per far fronte all’emergenza pandemica. Alla linea ferroviaria Napoli-Bari sono stati destinati invece 700 milioni, seconda tranche del prestito complessivo di due miliardi «per la più importante opera infrastrutturale nel Sud Italia negli ultimi 30 anni».
L’impegno della Bei a favore della sanità italiana consiste in un 'framework loan' firmato a luglio scorso da due miliardi di euro, pari a circa i due terzi delle risorse necessarie per gli interventi previsti dal decreto rilancio per il settore sanitario. A ottobre, ricorda una nota, era stata erogata la prima tranche da un miliardo. La durata del finanziamento è fino a 15 anni. Il prestito sta finanziando gli interventi inclusi nei piani di emergenza predisposti dalle Regioni in risposta alla pandemia.
In particolare, il rafforzamento della rete ospedaliera con complessivi 8.025 posti in terapia intensiva e semi-intensiva (3.500 nuovi posti letto per la terapia intensiva, 4.225 in semi-intensiva, quattro strutture mobili per 300 posti di terapia intensiva); la ristrutturazione di 651 pronto soccorso; materiali di consumo e attrezzature sanitarie; mezzi di trasporto sanitari e personale sanitario aggiuntivo, anche temporaneo, per 9.600 unità. Le risorse sono destinate anche al supporto per l’assistenza territoriale, con il rafforzamento di infrastrutture e sistemi digitali per l’assistenza domiciliare e residenziale e per il monitoraggio da remoto, l’attivazione di centrali operative regionali per il monitoraggio dei pazienti.
I 700 milioni per la Napoli-Bari, fanno parte invece del più grande finanziamento nella storia della Bei a un singolo progetto in tutta Europa: due miliardi di euro per la realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria tra le due città. Dopo una prima tranche di 800 milioni perfezionata a fine 2020, nei giorni scorsi è stata siglata la seconda, per un importo di 700 milioni. Nel corso del 2021, sottolinea la Banca, potrebbero maturare i tempi anche per la terza e ultima tranche da 500 milioni.
La Bei copre circa il 30% del costo totale dell’opera, pari a 6,2 miliardi. La nuova infrastruttura prevede la realizzazione di una ferrovia di 140 chilometri per l’Alta velocità tra le due principali città del Sud Italia, con un nuovo tracciato o con il raddoppio della linea attuale, in molti tratti ancora a un solo binario. I treni, sia merci sia passeggeri, viaggeranno a una velocità massima di 200 km/orari, portando il tempo di percorrenza della tratta Napoli-Bari da 3 ore e 50 minuti a due ore, senza fermate intermedie. Sulla Roma-Bari si scenderà dalle quattro ore attuali a tre. Il completamento dell’opera è previsto entro il 2026.