BARI - In primis ci sono i malati oncologici, poi ci sono quelli affetti da altre gravi patologie che sono costretti a rinviare un appuntamento che potrebbe rivelarsi determinante. Una situazione che si estende a macchia di leopardo e che in queste settimane vede chirurghi e specialisti alle prese con continui rinvii delle agende di prenotazioni, alimentando le preoccupazioni di chi vede appesa a un filo la propria sorte.
A cause dell'emergenza Covid, ricordiamo, la Regione ha sospeso l'attività in elezione (c.d. ordinaria) per reperire spazi per i malati di Covid. Tutto ciò ha provocato inevitabilmente una riorganizzazione degli spazi nelle varie strutture, alcune delle quale rinconvertite cancellando letteralmente ancluni reparti.
Uno dei casi segnalati è quello dell'ospedale Di Venere per il quale il segretario nazionale dell'Usppi, Nicola Brescia - lancia un appello affinchè l'Asl Bari riapra le due sale operatorie».
«Non è possibile attendere ancora - spiega Brescia - visto che ci sono oltre 600 pazienti gravi che attendono di essere operati».
L'obiettivo, secondo il rappresentante dell' Usppi, è abbattere le liste d'attesa degli interventi chirurgici. «Oltre al Covid, ci sono pazienti affetti da altre malattie - aggiunge il sindacato - che dall'inizio della pandemia continuano a non poter avere la dovuta attenzione e tempestività a causa dell'evolversi della propria patologia o per i ritardi ad eseguire accertamenti strumentali, visite specialistiche ambulatoriali in tempi accettabili o per mancanza di posti letto»
Da qui l'appello alla riattivazione delle due sale operatorie. «L'apertura- conclude - consentirebbe ulteriori sedute ai chirurghi e snellirebbe le infinite liste d'attesa evitando aggravamenti di patologie già diagnosticate e gravi».