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Bari Vecchia, presepi solo per pochi intimi. Gli organizzatori: «Li allestiremo»

 
Valentino Sgaramella

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Valentino Sgaramella

Bari Vecchia, presepi solo per pochi intimi. Gli organizzatori: «Li allestiremo»

La pandemia costringe a rinunciare a tradizioni che sono l’essenza stessa delle festività, come il tour tra i vicoli

Venerdì 04 Dicembre 2020, 15:34

BARI - Mantenere nonostante tutto la tradizione. Prepararsi a celebrare le festività natalizie con la forza che deriva dalla speranza che presto questo periodo di isolamento forzato, legato alla pandemia, cesserà. Ma intanto bisogna stringere i denti e rinunciare, almeno in parte, a tradizioni legate a doppio filo all’essenza del Natale.

Come passeggiare tra la folla per i vicoli di Bari Vecchia per ammirare i presepi allestiti dalle varie associazioni. Quest’anno tutto questo sarà impossibile o fortemente limitato. Ben che vada, le eventuali visite saranno a numero chiuso. Ma lo spirito di chi allestisce le Natività, quello no, nessuno potrà intaccarlo. E con esso, anche qualche timida iniziativa. La pensa così Michele Fanelli, presidente del circolo Acli-Enrico Dalfino. «Non potremo celebrare il Natale come lo abbiamo sempre festeggiato, sarà una festa completamente diversa. Non ci demoralizziamo, non chiudiamoci in noi stessi. La tradizione non muore. Semmai rientra nelle nostre case. Invitiamo tutti a realizzare un presepe in salotto, e allestire l’albero di Natale. Non facciamoci prendere dalla malinconia. Questo periodo passerà. Sarà per noi solo un brutto ricordo».

Fanelli ricorda tutte le manifestazioni natalizie celebrate fino al 2019, tra cui la la «SpaccaBari». «Nacque una quindicina di anni fa ed è una mostra di presepi allestiti per il pubblico da numerosi artisti all’interno della sala Murat. Sono tanti e si può apprezzare l’arte presepiale. Sono presepi in pietra, in sughero, fatti anche con gli stecchini». Insomma, il trionfo della creatività. «Per volontà della nostra associazione nacque “L’itinerario dei presepi”. Quest’anno conserveremo questa usanza che si terrà all’interno delle varie associazioni, sempre con le dovute precauzioni anti-covid, il distanziamento sociale e l’uso obbligatorio di mascherine». In sostanza, ogni associazione di Bari Vecchia allestisce un presepe; i barivecchiani seguono un percorso in un tour per visitarli uno dopo l’altro. C’è, ad esempio, il presepe dell’associazione Fazio, in ricordo di Michele Fazio, il 16enne rimasto ucciso per errore durante un conflitto a fuoco tra clan rivali la sera del 12 luglio 2001. L’autore del presepe è Emanuele Dell’Aglio ed è un presepe legato al concetto di legalità. Sottolinea Fanelli: «Con l’associazione “U’ settane”, realizziamo “u presep de le pov’ridd”.

È un presepe che si allestiva nelle nostre case negli anni ‘40 e ‘50 quando non esistevano addobbi floreali o nastrini che abbiamo oggi e comunque quasi nessuno poteva permettersi di spendere per addobbare il presepe o l’albero. I nostri addobbi erano ciò che avevamo in casa: arance, mandarini, il melograno, le chiacune. Questi elementi non devono mancare alla tradizione presepiale». Insomma, il presepe tipico della nostra gente.

«Noi lo organizziamo all’interno della nostra associazione, in via San Marco 52. E anche quest’anno non vogliamo mancare all’appuntamento». Il 26 dicembre è un’altra data importante. Quella del 2020 sarebbe stata la 23esima edizione del presepe a mare. Con l’associazione sub della Federazione italiana attività subacquee di Bari, l’associazione Acli Dalfino ha organizzato ininterrottamente questa manifestazione. Erano i tempi della guerra nella ex Jugoslavia. Questo presepe nacque come messaggio di pace nell’Adriatico perché di fronte alla Puglia c’era un Paese in guerra.

«Nacque per volontà del parroco della cattedrale dell’epoca, don Carlo Colasuonno, e mia. Andavamo sul lungomare e si faceva nascere Gesù Bambino nelle acque del mare Adriatico. Ai baresi la manifestazione piacque moltissimo e da allora è diventata una tradizione». È la Natività a mare. La manifestazione si tiene tra l’arco di San Nicola e lo specchio di mare antistante. I sub si immergono e con alcune torce sott’acqua danno vita a un corridoio di luce sino alla scogliera frangiflutti. In corrispondenza di questa giungono altri due o tre sub con il Bambino che viene condotto nelle acque dell’Adriatico. «In contemporanea, sulla scogliera frangiflutti, accendevano una stella gigantesca in segno di pace». E arriva un’altra idea: «Con qualche piccolo aiuto, potremo anche realizzare un bellissimo presepe artistico sotto l’arco della neve. Un presepe all’aperto proprio per dare il segno del Natale, Con un Cristo che nasce e speriamo aiuti l’intera umanità a sconfiggere questa maledetta pandemia».

Il 6 dicembre, poi, si celebrerà San Nicola. «In piazza dell’Odegitria - l’appuntamento di Fanelli - collocheremo una piastrella decorativa con il nostro numero civico e una bellissima immagine di San Nicola che benedice Bari. La inaugureremo proprio domenica prossima».

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