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la protesta
Redazione online
29 Novembre 2020
BARI - L’associazione dei ristoratori «We are in Barivecchia» chiede un incontro «urgente» al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «prima della pubblicazione del nuovo Dpcm per l’emergenza coronavirus che dovrebbe entrare in vigore dopo il 3 dicembre».
Lancia l’allarme una lettera che porta la firma del vicepresidente dell’associazione, Michelangelo Dammicco, rappresentante del compartimento Horeca della provincia di Bari: «L ennesimo stop alle nostre attività - si legge - rischia di mettere definitivamente in ginocchio un comparto che ha rappresentato negli ultimi anni un tassello essenziale nella rinascita dell’immagine della Puglia nel mondo. Un comparto già seriamente provato dal primo lockdown. In serio pericolo anche la lunga filiera produttiva legata al mondo dell’Horeca, con il coinvolgimento di tantissimi lavoratori. Non si è sentito in questi mesi mai la necessità o il bisogno a livello governativo e anche regionale di coinvolgere rappresentanze di noi operatori sul campo per poter condividere decisioni fondamentali per il nostro futuro».
Per i ristoratori baresi sarebbe «inaccettabile» una riapertura dopo il 3 dicembre solo «fino alle 18. Vogliamo dirlo prima che questo possa avvenire», precisa la lettera.
A seguito della protesta il governatore Emiliano, ha convocato per il 2 dicembre, in videoconferenza, i ristoratori baresi che fanno parte dell’associazione «We are in Barivecchia», per confrontarsi sul nuovo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore dopo il 3 dicembre. Erano stati i ristoratori a chiedere «un incontro urgente» al governatore, preoccupati dalla possibilità di dover restare chiusi anche nei giorni di feste natalizie. «L'ennesimo stop alle nostre attività - si legge nella lettera inviata ad Emiliano ieri dal vicepresidente dell’associazione, Michelangelo Dammicco, rappresentante del compartimento Horeca della provincia di Bari - rischia di mettere definitivamente in ginocchio un comparto che ha rappresentato negli ultimi anni un tassello essenziale nella rinascita dell’immagine della Puglia nel mondo. Un comparto già seriamente provato dal primo lockdown. In serio pericolo anche la lunga filiera produttiva legata al mondo dell’Horeca, con il coinvolgimento di tantissimi lavoratori. Non si è sentito in questi mesi mai la necessità o il bisogno a livello governativo e anche regionale di coinvolgere rappresentanze di noi operatori sul campo per poter condividere decisioni fondamentali per il nostro futuro».
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