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Abito, bomboniere, cerimonia: anche a Bari è sprint per le prime comunioni

 
Annadelia Turi

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Annadelia Turi

Abito, bomboniere, cerimonia:  a Bari parte lo sprint per le comunioni

La chiesa del Sacro Cuore [foto Luca Turi]

Gli spazi delle chiese della Diocesi sono stati riorganizzati per rispettare le norme sul distanziamento interpersonale e le altre regole per contrastare la possibilità di contagiarsi

Venerdì 11 Settembre 2020, 10:47

Comunioni sì, ma è confusione per i preparativi. Dopo lo stop imposto a maggio scorso (mese nel quale solitamente le parrocchie baresi organizzano le celebrazioni del sacramento) a causa dell’emergenza sanitaria legata al corona virus, la maggior parte delle prime comunioni saranno celebrate tra ottobre e novembre. Ciascuna parrocchia si sta organizzando in modo autonomo: alcune saranno celebrate di pomeriggio in un orario differente dalle messe feriali o festive, altre nel fine settimana ed altre ancora a scaglioni per consentire l’ingresso in chiesa di un numero limitato di bambini e quindi anche di parenti.

Tante le riunioni che si sono susseguite in questi mesi tra le famiglie e i parroci per trovare una soluzione che non scontentasse nessuno. Qualcuno ha storto il naso al solo pensiero di conservare una fotografia di gruppo con gli invitati che indossavano la mascherina. Ragione per la quale qualche genitore ha preferito rinviare la celebrazione del sacramento all’anno prossimo, nella speranza che il vaccino possa far rientrare l’emergenza sanitaria.

A quale prezzo? L’insoddisfazione dei piccoli che non potranno ricevere il sacramento insieme ai compagni con i quali hanno frequentato il catechismo oltre a dover seguire un altro anno di catechismo insieme a nuovi amichetti. E poi ci sono genitori che preferiscono chiedere il nulla osta per far ricevere la prima comunione ai loro figli in un’altra parrocchia. La confusione regna, dunque, sovrana nelle famiglie. In questi giorni molte mamme sono alle prese con l’organizzazione in fretta e furia di una festa che, purtroppo, deve tener conto di molte limitazioni.

Si comincia con l’abito del bambino o della bambina. C’è chi lo ha acquistato a gennaio o febbraio e naturalmente si ritrova a dover fare i conti con una taglia troppo piccola che, di fatto, i bambini non sono più in grado di indossare. Per ovviare a questo problema molti negozi stanno dando la possibilità di effettuare i cambi senza rimetterci un euro. I titolari di altri negozi di abbigliamento si stanno rifiutando mandando in tilt le mamme. Quindi, davvero un bel problema…e i genitori sono costretti ad acquistare per i loro figli un abito nuovo.

Capitolo a parte merita la prenotazione della sala per i festeggiamenti. Grazie alla disponibilità di molte strutture la festa si potrà fare grazie allo spostamento della data. Altre famiglie, invece, hanno deciso di organizzare un pranzo in casa tra pochi intimi rinviando i festeggiamenti all’anno prossimo. Altra gatta da pelare è l’invito ai parenti. In chiesa, così come in sala si dovranno, ovviamente, rispettare le distanze di sicurezza. E allora come fare per consentire a tutti i parenti di assistere alla celebrazione in chiesa del sacramento? Un problema che le famiglie stanno risolvendo cercando di ridurre all’osso l’elenco degli invitati. Molti genitori sono, invece, alle prese con un’organizzazione della festa all’ultimo momento che sta mandando tanti nel panico. Quindi, nel giro di un mese circa dovranno pensare a tutto: sala, acquisto dell’abito e bomboniera. Anche su questo fronte sorge il problema. Meglio la bomboniera o solo i confetti? Perché, anche in questo caso i tempi sono ridotti e non tutti i negozi di oggettistica sono in grado di realizzarle a stretto giro. Dunque, il Covid rischia di trasformare una festa così importante per i piccoli in una giornata davvero problematica.

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