«Possibile che noi mamme che abitiamo in zona Cecilia, per un pediatra dobbiamo andare a Modugno, in centro? E chi non dispone di un’automobile, non ha il diritto a curare i propri figli»? E ancora: «Chi non è automunita e ha la responsabilità di due o tre figli, come fa a spostarsi? Il servizio di assistenza dovrebbe essere garantito a tutti, all’interno del proprio quartiere».
Un’altra donna: «Io vivo al San Paolo, ma vengo seguita da un pediatra di Palese. Mi trovo comunque molto bene». La quarta mamma: «La situazione è assurda. Al San Paolo due pediatri, nell’arco di pochi mesi, sono andati in pensione, ma sono stati sostituiti da un solo medico». La quinta mamma: «È accaduto anche per il centro-città. Negli ultimi due anni sono andati in pensione quattro pediatri, ma ne sono arrivati soltanto due».
Incertezze, rabbia e preoccupazione nascono sia al San Paolo e sia in zona Cecilia (quest’ultima appartenente al territorio di Modugno), ma si estendono ad altri quartieri. In questo periodo segnato dalla paura dei contagi, una tosse, la febbre oppure qualche difficoltà respiratoria sono sufficienti ad alimentare ansie e paure fra le mamme. Così un consiglio, una richiesta di aiuto dà origine a un dibattito che assume i toni della denuncia.
Ma dalla direzione della Asl fanno sapere che il problema non ha fondamento. Sono cinque i pediatri di libera scelta del San Paolo convenzionati con il servizio sanitario nazionale, di cui due però massimalisti: significa che seguono già 800 bambini a testa, di età compresa fra 0 e 6 anni, e che quindi hanno raggiunto il tetto limite di assistiti. Gli altri tre, invece, hanno ancora posti liberi. È perciò possibile rivolgersi agli uffici della Asl per scegliere il professionista a cui affidare la cura dei piccoli. Dai 7 anni in su i bambini possono figurare negli elenchi dei medici di medicina generale, quelli a cui si rivolgono gli adulti che hanno problemi di salute.
I funzionari della Asl inoltre chiariscono: «Gli abitanti del San Paolo, al pari di tutti coloro che hanno la residenza a Bari, possono scegliere fra i 39 pediatri ovviamente con posti ancora disponibili, in servizio nel distretto unico di Bari. Non c’è nessuna zona carente. È accaduto in passato che alcune famiglie del San Paolo abbiano fatto richiesta di essere seguiti da qualche pediatra di Modugno, perché maggiormente gradito rispetto ai colleghi del distretto barese, ma le domande non sono state accolte». La Asl di Bari è articolata in 12 distretti sanitari a cui è demandato il compito di rispondere in modo unitario e globale ai bisogni di salute della popolazione residente nei comuni ricompresi nei rispettivi ambiti territoriali. Il San Paolo rientra nel distretto unico di Bari, mentre Modugno, insieme a Bitetto e Bitritto, fa parte del distretto 9.
Si fa portavoce del malcontento la vicesindaca di Modugno, Francesca Benedetto: «Dal 1° settembre scorso non c’è più un pediatra convenzionato che svolga servizio di medico di base nel quartiere Cecilia. Abbiamo scritto ai dirigenti della Asl per risolvere il problema. Il rione, pur appartenendo al territorio di Modugno, dista dal centro abitato vari chilometri, dal momento che è separato dal resto del paese dalla zona industriale, ma è contiguo invece al quartiere San Paolo di Bari. A qualche famiglia sarebbe stato pure prospettato, dall’azienda sanitaria, di rivolgersi ai pediatri di altri comuni dell’area. Questa mancanza va sanata».