BARI - «Lama Balice?. E' la nostra seconda casa». Francesco è uno dei circa venti volontari in servizio durante questa calda estate, a difesa del Parco che si distende per quasi 500 ettari sulla Murgia barese tra i comuni di Bitonto, Modugno e Bari e che si protrae fino al mare. È in questa stagione che il rischio incendi è molto elevato, si sa. Ogni anno il Comune di Bari pubblica un bando destinato alle associazioni in grado di prevenire i roghi, pattugliare e sorvegliare la zona. Sino al 15 settembre, quando scade la convenzione, la vigilanza è nelle mani del raggruppamento temporaneo formato da due associazioni, «Pubblica assistenza volontari del soccorso e protezione civile» di Cellamare e Pubblica assistenza Serbari che si è aggiudicato l’avviso pubblico.
«L'età media è molto bassa, anche se in tanti hanno già una lunga esperienza nel settore. Io ho 32 anni e da dieci svolgo questo lavoro così delicato. Ma ci sono anche persone più grandi, si arriva sino ai 55 anni». La maggior parte sono studenti, ma ne fanno parte anche impiegati e lavoratori autonomi che dedicano una parte del loro tempo a difesa del Parco. «Ognuno di noi ha una formazione specifica per svolgere questo tipo di attività. Abbiamo frequentato i corsi regionali sugli incendi boschivi organizzati dalla Protezione civile e conclusi con il conseguimento di un attestato», spiega sempre Francesco.
Del resto, non ci si improvvisa. Mai scherzare con il fuoco è il caso di dire. «Ci spinge la passione ma anche la voglia di dare il nostro piccolo contributo per tutelare l'ambiente che ci circonda». In modo professionale viste le indicazioni precise che giungono da Palazzo di Città e dalla Protezione civile. «Forniamo un servizio attivo 24 ore su 24 - spiega Francesco -. Dal punto base, villa Frammartino messa a disposizione dal Comune, inizia l'osservazione. Da qui si riesce a vedere tutta la distesa della lama, dal canalone di Fesca sino a Bitonto. Operano due squadre, cinque persone in tutto. La vedetta svolge un compito fondamentale. Se c'è del fumo o qualcosa che non va, gli altri quattro colleghi partono a bordo di due pick-up dotati con una cisterna con una capacità di 400 litri di liquido».
Ogni intervento viene coordinato dalla «Soup», Sala operativa unificata permanente della protezione civile. «E' la nostra “regia”, siamo in contatto costante con loro. In base alle informazioni che forniamo stando sul posto, la Protezione civile decide di volta in volta quando far intervenire i vigili del fuoco piuttosto che la Polizia Locale ad esempio per regolare la viabilità. Nel caso di incendi di grossa entità come quello divampato il 3 agosto scorso le valutazioni vengono effettuate dal Dos, direttore operazioni di spegnimento, un ingegnere dei vigili del fuoco». Già, il 3 agosto. «E’ stato terribile, una giornata infernale per noi, i vigili del fuoco, la polizia locale, tutti. Eravamo appena rientrati da un altro intervento su Bitonto. Circa 50 ettari di macchia mediterranea, un decimo dell’intero Parco, sono andati distrutti. Il vento ha alimentato il rogo che ha raggiunto punti sui quali la conformazione del terreno, penso agli strapiombi, rende impossibile intervenire se non dall’alto attraverso i Canadair. C’è il sospetto che, come spesso accade, l’origine sia stata dolosa. Ma spetta ovviamente alla magistratura indagare. Cosa spinge qualcuno ad appiccare un incendio? A volte è la stupidità che può rivelarsi pericolosissima. Anche per questo, tra i nostri compiti c’è il pattugliamento costante. La nostra presenza contribuisce a scoraggiare qualche male intenzionato. Non abbiamo paura quando interveniamo, è quello che abbiamo scelto di fare, ma a volte ci sentiamo un po’ scoraggiati perché cerchi di dare tutto per salvaguardare l’ambiente e quando vedi queste tipologie di incendi, ti chiedi: ma come si può arrivare a tanto?».
Anche la distrazione o la superficialità di qualcuno può provocare disastri. «Valgono le regole comuni – conclude Francesco – quelle del buon senso. Un bravo cittadino che nota fumo o situazioni particolari è opportuno chiami i vigili del fuoco e le forze dell'ordine».