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Bari, i fiori d'arancio possono attendere: settore ancora in ginocchio

 
francesca di tommaso

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francesca di tommaso

Bari, i fiori d'arancio possono attendere

La maggior parte dei matrimoni e delle altre cerimonie rinviata al 2021 con effetti drammatici sul comparto

Giovedì 13 Agosto 2020, 12:49

Ma nel 2020 questo matrimonio s'ha da fare oppure no? Lo scenario è desolante: un settore, quello degli eventi e dei matrimoni, che ha devastato milioni di lavoratori. «Delle nozze programmate nel 2020, solo il 15% ha deciso di confermarle - commenta Michele Boccardi, presidente nazionale Assoeventi, l’associazione di Confindustria nata solo un anno fa dopo sei mesi dalla costituzione della sezione Ricevimenti di Confindustria Bari e Bat. Assoeventi nasce per mettere insieme le imprese organizzatrici di eventi civili, religiosi e professionali, nonché di feste e cerimonie per wedding e ricorrenze. «Nella mia struttura - continua Boccardi - Villa Menelao a Turi, erano state prenotate 234 feste per altrettanti matrimoni. Se ne terranno solo 20.

Una situazione drammatica a dir poco. Il nostro comparto è ai minimi storici, per non parlare dell'indotto, pur notevole, completamente fermo». Eppure il settore matrimoni aveva portato l’Italia a eccellere nel mondo; nel 2019 aveva fatturato 10 miliardi di euro. «Solo in Puglia, il fatturato 2019 era stato di 1 miliardo di euro - conferma Boccardi. Quest'anno siamo a 150 milioni». Il mondo degli eventi che rischia l'estinzione. «Peraltro, il nostro comparto è quello messo peggio – continua il presidente Assoeventi – la ristorazione in genere, e lo stesso turismo, per fortuna e con le dovute restrizioni del dopo lockdown, stanno avendo la possibilità di riprendersi: il turismo è esploso, per esempio sfido chiunque a trovare un posto libero in qualsiasi struttura tra Valle d'Itria e Savelletri. Per noi, l'offensivo contributo a pioggia di 2500 euro una tantum. Non mi pago nemmeno la bolletta della luce per un bimestre.

Aggiungo un’altra considerazione: i lavoratori stagionali. Non sono stati certo assunti da aprile come ogni anno. E non hanno cassa integrazione, non avranno i 5 mesi di Naspi e non hanno diritto ai 600 euro. Praticamente sono a reddito zero». Assoeventi ha avanzato la richiesta di un contributo a fondo perduto da parte dello Stato a tutte le aziende, pari al 20% della riduzione del fatturato registrato da ciascuna impresa tra il 1 aprile e il 31 dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Dei 223mila matrimoni italiani ben 17.700 si celebrano in Puglia.

Una regione, la nostra, ambita anche per i cosiddetti matrimoni esteri, cioè degli stranieri che hanno scelto il nostro Paese come meta per celebrare il loro giorno più bello - continua Boccardi -. Si tratta di un indotto ancora più forte, considerando il fatto che in questo caso non ci si limita alla giornata di festa ma ci si “allunga” prima e dopo, a tutto vantaggio per strutture ricettive, di ristorazione. Insomma, una boccata di ossigeno a 360 gradi. La Puglia, in questo senso, è davvero molto ambita, un fiore all’occhiello per il settore eventi. Quest’anno si sarebbero dovuti celebrare 7900 matrimoni esteri in Italia, di cui 1900 solo in Puglia. Quanto al fatturato del wedding in generale, e comprensivo di tutto l'indotto, sarebbe dovuto essere di 1 miliardo di euro. Ora parliamo solo di 190 milioni di euro».

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