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Bari, uno sportello di Porta Futuro sbarca nell'area industriale

 
Rita Schena

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Rita Schena

Uno sportello di Porta Futuro sbarca nell'area industriale,

Da settembre apre uno sportello di servizi dedicato

Giovedì 30 Luglio 2020, 13:06

BARI - Uno sportello di servizio alle imprese insediate e che sceglieranno di avviare la loro attività all'interno della zona industriale.

Ieri il sindaco Antonio Decaro e il presidente del Consorzio di sviluppo industriale, Paolo Pate, hanno firmato un protocollo d'intesa per l'avvio già da settembre di un «job center» innovativo che sarà gestito dai consulenti e funzionari di Porta Futuro.

«Questo centro servizi è solo il primo tassello di un mosaico che porterà all'avvio di uno sportello unico per le imprese – ha spiegato il sindaco -. Grazie all'esperienza dei responsabili di Porta Futuro sarà un centro pulsante di attività: le imprese potranno avere informazioni da come insediarsi all'interno della zona Asi, alle scuole per i figli dei dirigenti che arriveranno a Bari. Puntiamo a fare scouting in giro per il mondo, andremo noi dalle aziende a spiegare come e perché per una impresa è vantaggioso insediarsi nella nostra zona industriale. L’esperienza ci insegna che tante aziende che vogliono investire sul nostro territorio hanno bisogno di una vera e propria guida per districarsi tra procedure e servizi, e offrir loro un servizio di affiancamento all’insediamento è un valore aggiunto per attrarre investimenti. Teniamo presente che stiamo parlando della seconda zona industriale del Mezzogiorno e prima nell’area adriatica, intendendo entrambe le sponde del mare, per non parlare che qui sono presenti centri di ricerca importanti che fanno capo al Politecnico e l'Università».

Con il protocollo e lo sportello di servizi il Comune e il Consorzio cercano già di guardare al futuro, di avviare un percorso di crescita industriale ed economico.

«Con questo sportello cerchiamo di guardare già al futuro – ha messo in evidenza il presidente Asi -, abbiamo immaginato l'avvio di un percorso grazie anche alla collaborazione degli specialisti di Porta Futuro. La sfida è attivare un centro unico dove gli imprenditori possano trovare tutte le risposte e nel cuore del centro produttivo. La zona industriale si estende su 1.640 ettari e conta una ventina di player internazionali oltre a tante altre piccole e medie realtà imprenditoriali che stiamo censendo proprio in questi giorni. Questo ci permetterà di aver chiaro il quadro di riferimento e puntare ad una futura crescita e sviluppo in chiave sostenibile. L'Area Asi è una essenziale zona economica retroportuale, che ci permette di porci come soggetto autorevole anche nella gestione dei fondi, (circa 31 milioni di euro) che come area di sviluppo industriale siamo chiamati a gestire nell’ambito del Patto della città metropolitana di Bari, del Pon legalità e del Patto della Puglia che interessa la Regione. E non dimentichiamo che c'è la sfida delle Zes da portare avanti, rendere la zona industriale un'area franca è essenziale per la sua crescita e riuscire ad essere attrattivi nel mondo».

«E proprio puntando alla maggiore attrattività possibile per le imprese Open Fiber presenterà nei prossimi giorni un progetto per portare la super fibra anche nella zona industriale a supporto di tutte le aziende insediate – fa eco Decaro -. Anche questo è sviluppo, non dimentichiamo che Bari è una delle 5 città italiane a poter realizzare questa infrastruttura per la banda ultra larga».

«La capacità di attrarre investimenti è la sfida dei prossimi anni – sottolinea il vicesindaco e assessore alle politiche del Lavoro Eugenio Di Sciascio -. Noi siamo convinti che questa città è capace di essere enormemente attrattiva, abbiamo conferme continue e una zona industriale che sa riqualificarsi è fondamentale per attrarre nuove risorse a patto che si sappia facilitare la vita di chi sceglie di investire da noi. In questa strategia Porta futuro è la chiave di volta essenziale, è il fiore all'occhiello che serve per interconnettere i diversi sistemi. In questo periodo durante il lockdown non si è mai fermato, ha continuato a fornire i suo servizi di selezione e formazione del personale, percorsi che si sono tradotti in assunzioni reali.

Quando i suoi uffici si trasferiranno nei nuovi locali della Manifattura tabacchi e sarà insediato anche il Cnr, diventerà un forte punto di riferimento, riuscendo a curare i rapporti non tutti i centri di ricerca e impresa sul territorio».

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