La famiglia è convinta si tratti di Pietro Conversano, 52 anni il prossimo 26 luglio, originario di Fasano, scomparso agli inizi del 2019. O perlomeno si augura sia lui, l’appuntato della Guardia di Finanza ripreso per l’ultima volta il 13 febbraio dello scorso anno da una telecamera mentre prendeva un treno da Monopoli, dove era in servizio. Una coppia dice di averlo visto il 2 giugno scorso in località Schiena d’Asino, sul versante del Morrone-Majella, dove si trova il rifugio Monte Corvo (a 1177 metri di altitudine). Ad accorgersi dell’uomo che, alla vista di un gruppo di escursionisti, ha lasciato il sentiero per nascondersi, sono stati due fidanzati intenti a fotografare il luogo, una meraviglia della natura a tre ore (a piedi) da Popoli e Tocco da Casauria, due località in provincia di Pescara.
Come riporta il quotidiano abruzzese Il Centro, i due hanno notato un individuo con un giaccone invernale rosso (insolito per una giornata caldissima) mentre saliva in un orario (le 18.30) in cui di solito si scende verso valle. «Aveva un look dimesso - hanno riferito - e la barba incolta. Quando ha incrociato il nostro sguardo, ha tirato su il cappuccio per coprirsi il volto». La speranza di ritrovarlo ha iniziato a ravvivarsi un paio di settimane dopo, allorché, facendo zapping col telecomando, il 38enne amante della montagna ha notato la foto di Conversano durante il programma Chi l’ha visto?. La notevole somiglianza lo ha indotto a comunicare l’avvistamento al programma di Rai 3. La segnalazione ai Carabinieri è stata fatta successivamente su suggerimento della famiglia del finanziere, nel frattempo arrivata sul posto per le ricerche.
La moglie Caterina, le sorelle Manuela e Angela, il cognato Antonio, sono giunti nel Pescarese il 24 giugno (per poi ripartire cinque giorni dopo), convinti che possa trattarsi del loro congiunto. Del resto, gli indizi non mancano. Prima di sparire, l’appuntato ha lasciato a casa la fede nuziale e il regalo di San Valentino per la consorte, portando con sé la pistola d’ordinanza e una somma prelevata dal conto corrente bancario. Sul suo computer gli investigatori hanno trovato tracce di ricerche sulle condizioni meteo in Abruzzo, fatte poche ore prima di andarsene con un paio di scarpe da trekking da poco acquistate.
Insomma, dopo 17 mesi, si dà per scontato che Conversano abbia deciso di separarsi volontariamente. Chi lo conosce, però, non sa spiegarsi il perché. «Ama la montagna e l’Abruzzo, questo è certo - dichiara Annalisa Loconsole, presidente di Penelope Puglia, impegnata a seguire il caso insieme con la collega Alessia Natali della sezione abruzzese e con l’avvocato Antonio La Scala -. In particolare predilige il Morrone con i suoi eremi. Probabilmente sfugge i contatti, a costo di vivere da randagio, e trova riparo nelle grotte utilizzate dai pastori macedoni, ormai da decenni stabilitisi sulle montagne dell'Abruzzo, che vanno in altura con le greggi. Difficile capire perché abbia preso quella decisione. Non c’erano gravi motivi familiari né lavorativi. Lasciare moglie, due figli e un posto fisso fa pensare evidentemente a un malessere profondo non colto da chi gli era vicino.
Ma sono soltanto ipotesi. La famiglia è stata sul posto e ha anche affisso locandine in diversi rifugi. Noi, come associazione, abbiamo scritto al Ministero dell’Interno, specificamente all’ufficio del Commissario straordinario per le persone scomparse che ha informato la Prefettura di Pescara».