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A Palo del Colle si festeggia: dopo 65 contagi oggi è un paese Covid-free

 
Leo Maggio

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Leo Maggio

Palo del Colle, 33 contagi in azienda lavorazione carni

È stato uno dei centri falcidiati dai casi con il cluster della Siciliani Carni

Venerdì 19 Giugno 2020, 09:50

15:36

Palo del Colle - Da sessantacinque casi a zero. Tutte guarite le persone positive al virus. Spento il cluster anche alla Siciliani Carni. Dopo tre mesi di ansie e paure il paese è Covid-free. A darne notizia il commissario straordinario Rossana Riflesso. «E’ una notizia naturalmente meravigliosa, la conferma è arrivata dalla Asl – ribadisce la Riflesso - le persone colpite dal virus sono tutte guarite e i contagi si sono azzerati già da qualche giorno». Sono così passati quasi quattro mesi dall’inizio di marzo, quando i primi sintomi e la scoperta dei primi due contagiati tra i residenti lasciavano sprofondare il paese nell’incubo covid-19.

I numeri erano quotidianamente svelati dal Bollettino Epidemiologico Regionale, atteso ogni sera come una cupa litania. Iniziava il lockdown e si restava tutti a casa. L’hashtag «Andrà tutto bene» diventava virale, un augurio coniugato al futuro che chiudeva frasi, timori e parole. Alla fine, solo a Palo, sono risultate sessantacinque le persone totali contagiate dal virus. Un dato che pone il paese tra i Comuni con i più alto numero di positivi per abitante. «È stata dura, mi è sembrato un incubo ma alla fine veramente è andato tutto bene» racconta un ex positivo che non nasconde l’ansia, la paura, la solitudine in quei lunghi giorni passati ad attendere che tutto finisse presto.

Sul dato palese, tuttavia, è stato determinante il cluster dei contagi scoppiato all’interno dell’azienda di macellazione Carni Siciliani Spa con i suoi 71 contagiati in totale. Di questi, 38 erano residenti in paese e il virus ha fatto presto a diffondersi tra familiari e conoscenti dei lavoratori, portando in pochi giorni Palo del Colle nella fascia rossa del Bollettino Epidemiologico Regionale. Anche il cluster all’interno della Siciliani si è spento e tutto il personale è tornato al lavoro. L’intera vicenda, però, ha portato la pm Grazia Errede all’apertura di un fascicolo d’inchiesta per far luce sulle ragioni di una diffusione così alta del virus tra i reparti di produzione. Al momento, il fascicolo aperto è a carico di ignoti e ulteriori indagini sono state affidate ai carabinieri del Nas e agli ispettori dello Spesal e della Asl.

Per far fronte all’emergenza sanitaria, la commissaria attivava il Coc, il Centro Operativo Comunale che coordinava le operazioni di assistenza sul territorio.

Nei reparti del Poliambulatorio di via Auricarro, la Asl avviava le Usca, le unità speciali di continuità assistenziale per i pazienti Covid che non necessitavano di ricovero ospedaliero. Su indicazione della Protezione Civile Regionale, i volontari delle associazioni sanitarie Anpass, Misericordia d’Italia e Croce Rossa intervenivano per la consegna di farmaci, spesa alimentare e beni di prima necessità ai soggetti positivi e alle loro famiglie. Alle persone in difficoltà, anziani ed immunodepressi, veniva garantito il servizio di consegna a domicilio a cura dei volontari della Sass Puglia Protezione Civile. Si mobilitava anche il volontariato, con le associazioni e le caritas del paese impegnate in una straordinaria colletta alimentare e prodotti per l’igiene destinati alle persone e ai nuclei familiari in difficoltà.

«Ora siamo a zero, ce l’abbiamo fatta a superare il momento più difficile – conclude la commissaria – facciamo tesoro di questa esperienza, mai abbassare la guardia».

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