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Bitonto, assessore minacciato in strada per «mancati lavori allo stadio»

 
mario sicolo

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mario sicolo

Bitonto,  assessore minacciato in strada per «mancati lavori allo stadio»

Nacci (Sport): «Ho subito offese davanti a mia figlia di 3 anni»

Sabato 13 Giugno 2020, 10:11

Bitonto - L’affaire «Città degli Ulivi» si fa rovente e rischia di diventare pericoloso. Nella serata di giovedì, l’assessore comunale allo Sport, Domenico Nacci, ritenuto «reo» di non aver ancora avviato l’iter di ristrutturazione dello stadio, necessaria per disputare il campionato di serie C, è stato aggredito verbalmente da un sedicente tifoso.

Il giovane commercialista è deluso e rattristato: «Sono tremendamente dispiaciuto, profondamente amareggiato, perché ero con la mia famiglia e non penso che sia giusto che tutto questo accada davanti a loro. E, spesso, anche in passato mi sono ritrovato ad avere duri confronti alla presenza di mio figlio che ascoltava certe espressioni rivolte a me», lamenta Nacci.
Nonostante la polemica sia trascesa a livelli incresciosi, l’assessore è intenzionato a proseguire per la sua strada: «Porterò a termine il lavoro, cercando di superare la burocrazia e le cattiverie gratuite. I toni avrebbero dovuto e potuto essere diversi, tutto qua».

Immediata la solidarietà da parte del sindaco Michele Abbaticchio al suo collaboratore di giunta: «Un papà dinanzi alla sua signora e a sua figlia, una bambina di tre anni, è stato fermato da uno pseudo supporter neroverde. Quest’ultimo, infischiandosene altamente della presenza dell’innocente, ha pensato male di minacciare di morte l’assessore qualora non “rifacesse” lo stadio», afferma il sindaco. «È l’ultima delle provocazioni e degli insulti che quotidianamente ci vengono rivolti a tutti i livelli per una questione che non ha nemmeno una scadenza formale certa - prosegue il vicepresidente nazionale di Avviso pubblico -.

E non voglio soffermarmi su un episodio delle 23 di sera, sotto casa dei miei genitori, rivelatomi da mia madre solo qualche giorno fa, risalente a ottobre scorso. Cori e insulti con tanto di “citofonata” insistente per la famigerata “curva“. Finora sono stato paziente - quasi si stizzisce il primo cittadino -. Abbiamo messo in scala di priorità l’adeguamento dello stadio tra emergenze sanitarie, ambientali e sociali. Senza parlare degli appalti per riqualificare la città che, a occhio e croce, interessano davvero tutti, non solo una parte dei residenti. Pertanto, tralasciando come fattore di secondaria importanza la nostra sicurezza personale, vi chiarisco che non posso non sentirmi responsabile dell’attacco psicologico subito da una bambina innocente da invasati che non sono in grado di intendere ma solo di volere. Invocano dialogo ma praticano violenza. E, francamente, hanno sporcato tutto il nostro entusiasmo. Continueremo a lavorare a testa bassa, ma questo non toglie che lo stiamo facendo con grandissimi ostacoli. Esterni e interni», conclude severo Abbaticchio.

Il sodalizio calcistico guidato dal presidente Rossiello ha espresso la propria posizione circa l’episodio in modo inequivocabile: «La società Usd Bitonto Calcio desidera fortemente stigmatizzare qualsiasi forma di violenza e qualsiasi contegno da cui prende assolutamente le distanze, invitando tutti i propri sostenitori a mantenere la giusta serenità nei toni e nei comportamenti, evitando comportamenti che potrebbero rallentare piuttosto che accelerare il percorso intrapreso, non senza dimenticare che la finalità ultima non è la divisione ma l’unità per il bene del calcio e di tutta la comunità bitontina».

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