BARI - Oltre cinquanta firme impresse sulla targa «Asclepios Covid Hospital», hanno marcato simbolicamente un capitolo memorabile di storia personale e collettiva della sanità. Munita di penna e sorrisi, ieri mattina quella squadra in campo per due lunghi mesi, composta medici, infermieri e operatori socio-sanitari, ha accompagnato l’uscita di scena della struttura attrezzata a marzo scorso presso il Policlinico, per provare a battere un avversario assai temibile.
Perché il reparto da 250 posti destinato a curare i pazienti in fame di ossigeno ha chiuso i battenti, con il conseguente trasferimento degli ultimi 32 degenti in una nuova collocazione. «A marzo ci dicevamo che ‘insieme ce la faremo’, adesso possiamo dire senza dubbio che “insieme ce l’abbiamo fatta”». Anche il direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore, non nasconde l’entusiasmo e la passione del capitano, in quel «gioco» di squadra senza precedenti. «Il grande lavoro di tutti i professionisti del Policlinico di Bari - continua Migliore- ha consentito di far fronte all’emergenza e di curare circa 350 pazienti, tra cui anche alcuni provenienti dalla Lombardia, nei reparti del Covid Hospital. La scelta di attrezzare un unico padiglione su più piani all’interno del quartiere ospedaliero si è dimostrata vincente: non solo i medici di differenti discipline hanno lavorato in sinergia e secondo il principio dell’intensità di cura, ma sono state anche garantite consulenze specialistiche da altri reparti».
Competenza e umanità insieme: sono queste le due vie che quotidianamente hanno percorso gli operatori sanitari del Policlinico impegnati a curare i pazienti schiacciati sotto il peso di quel gigante inanimato; riuscendo a scovare anche a fine turno l’ultimo granello di energia per consolare e accarezzare.
E ora, la mappa di una struttura sanitaria che si riappropria di spazi e ambienti prestati all’emergenza, fa da sfondo alla nuova fase del Covid-19. «A iniziare le operazioni di trasloco è stata l’unità operativa di Malattie infettive- si legge in una nota- Il reparto, ospitato al quarto piano di Asclepios, ritorna nella sua originale collocazione nell’edificio di Malattie infettive. I 21 pazienti Covid attualmente ricoverati nel reparto sono stati trasferiti attraverso due ambulanze dedicate. Nella riorganizzazione, lascia il secondo piano di Ascelpios e torna negli spazi dell’ex Cardiologia d’urgenza al piano terra anche l’unità operativa di Pneumologia. A spostarsi nei prossimi giorni saranno le unità operative di Medicina interna Murri e Ospedaliera che, durante la pandemia, hanno occupato il quinto piano di Asclepios e che ora tornano rispettivamente al quinto piano del padiglione Chini e al primo piano del padiglione D’Agostino. Rimane invece al piano terra la Rianimazione Covid. Una volta liberati i reparti Covid di Asclepios si procederà alla sanificazione degli ambienti che saranno successivamente riattrezzati».