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GdF: nel Barese è allarme usura dopo il lockdown, 100 denunce nell'ultimo periodo

 
Redazione online

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Ecco come agiscono gli usurai che approfittano dello stato di bisogno di famiglie in difficoltà

Mercoledì 20 Maggio 2020, 12:05

La Guardia di Finanza di Bari in base a recenti indagini ha reso noto come lo scenario relativo al fenomeno dell'usura nella provincia sia allarmante, specie in un momento di emergenza sanitaria come questo. In particolare il riferimento è al capoluogo e ai comuni più 'forti' economicamente (Corato, Monopoli, Conversano, Triggiano e Rutigliano). Nelle ultime settimane oltre 100 persone sono state denunciate per usura ed estorsione, ai danni di piccoli imprenditori e famiglie in stato di bisogno. 

Tra gli usurai figure riconducibili ai sodalizi mafiosi “storici” della città e dell’area metropolitana, “schierate” accanto ad esponenti della cosiddetta “usura di prossimità”, nuovo fenomeno criminale che fornisce “porta a porta” soldi sporchi, sicuro provento di illeciti o di evasione fiscale, a persone in difficoltà economiche.

Lo schema del rapporto usurario, di massima, è sempre lo stesso: contanti contro contanti, con assegni, cambiali o preziosi dati in garanzia, o cambi di assegni; l’usurato riceve un assegno in bianco emesso da altro soggetto usurato e consegna, a
sua volta, all’usuraio un suo assegno sempre in bianco, maggiorato nell’importo dell’interesse. Il “volume di affari” stimato è di circa un milione di euro, con l’applicazione di tassi di interesse mai inferiori al 50%, con punte di oltre il 4000% annuo.

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