BARI - Effetti del Coronavirus nel tribunale di Bari. L’udienza odierna si svolge con le finestre aperte e con il giudice Angelica Passarella che indossa la mascherina, e che ha imposto alle parti (avvocati e imputati) di rimanere “ad almeno due metri” e di aspettare il proprio turno nei corridoi. In altre aule, i giudici hanno chiesto di evitare assembramenti. Diversi gli avvocati in protesta. Intanto scattano le misure precauzionali: udienze a porte chiuse e distanza di almeno due metri tra le persone in aula: sono solo alcuni dei punti scritti nell'avviso per le udienze preliminari e i processi con rito abbreviato, nell’ambito delle "disposizioni urgenti in materia di prevenzione 'Covid-19' impartite dal presidente della Regione Puglia». L’avviso, a firma della presidente della sezione Gip-Gup, Rosa Anna Depalo, è affisso nel Palagiustizia di via Dioguardi: prevede «la chiamata in camera di consiglio e a porte chiuse di ogni singola causa, secondo l’ordine del ruolo affisso all’esterno dell’aula di udienza», che «gli avvocati, le parti, eventuali testimoni presenti che siano residenti o dimoranti nelle cosiddette 'zone rossè (nei Comuni Codogno, Castiglione d’Adda, Castelgerundo e Sanfiorano in provincia di Lodi e nel Comune di Vò in provincia di Padova) o siano stati in contatto con residenti o dimoranti in dette zone dovranno, al momento della chiamata della causa e in forma riservata, dichiararlo all’autorità giudiziaria».
Le uniche misure formali sono state adottate dall’ufficio gip-gup, che ha disposto udienze a porte chiuse, mentre la Procura per il momento non adotterà provvedimenti. Sulle misure precauzionali, il procuratore Giuseppe Volpe ha detto che "dovrei invitare a lavarsi spesso le mani per prevenire il contagio da Coronavirus, ma non abbiamo nemmeno i soldi per il sapone nei bagni», tornando così sull'annosa questione delle risorse insufficienti per la giustizia. Oltre alle carenze di organico (quattro magistrati in meno e 16 amministrativi che presto andranno in pensione) Volpe ha ricordato gli "investimenti insufficienti anche per le esigenze minime, benzina e sapone nei bagni». Sull'apertura di una indagine relativa alle numerose fake news e finti messaggi che circolano in rete sulla diffusione del virus, il procuratore ha inoltre spiegato che «quando arriveranno le denunce procederemo per procurato allarme».

Il Ministero della Giustizia ha raddoppiato le risorse inviate agli uffici giudiziari di Bari destinate al materiale sanitario. Lo comunica il procuratore della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe, che proprio oggi aveva lanciato l’allarme sulle risorse insufficienti per acquistare beni come il sapone nei bagni, necessario per ottemperare all’invito a lavarsi spesso le mani per evitare l’eventuale diffusione del Coronavirus, anche se in Puglia non ci sono casi accertati di contagi. Le risorse serviranno alle «esigenze che in tutti gli uffici ci sono di curare l’igiene e salvaguardare la salute delle persone», spiega Volpe

















