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Maquillage al Pediatrico di Bari: ecco il nuovo laboratorio

 
Ninni Perchiazzi

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Ninni Perchiazzi

Il dg Migliore: la scuola di cardiologia universitaria non rischia

Martedì 18 Febbraio 2020, 09:02

BARI - Partiamo da un buona notizia: nella prima settimana di marzo sarà inaugurato il nuovo laboratorio dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII (mentre la ripresa dell’attività cardiochirurgica slitterebbe ad aprile). Parola di Giovanni Migliore, direttore generale dell’azienda Policlinico, intervenuto a Palazzo di Città, su invito della della commissione consiliare per la Sanità. Riflettori sulle problematiche relative ad alcune delle cardiologie cittadine, dal Pediatrico al Policlinico, ma anche su altri temi attinenti relativi a qualità ed efficienza dei servizi.

«Dopo l’apertura della nuova sala raggi, ora tagliamo il nastro per il nuovo laboratorio dell’Ospedaletto, realizzato al posto della vecchia radiologia, e possiamo iniziare i lavori per la nuova sala d‘attesa», afferma il Dg, sottolineando l’importanza dei cosiddetti servizi intermedi. «Proseguiamo nell’opera di riqualificazione complessiva, affrontando problemi antichi, dalle risorse umane alla logistica del pronto soccorso, fino alla piastra ambulatoriale e al corpo centrale, su una struttura che non ha mai subito interventi di manutenzione straordinaria», aggiunge, per poi fare una precisazione proprio sull’attività cardiochirurgica. «Il reparto non è chiuso, è sospesa la sola attività della sala operatoria, che a breve riprenderà (stiamo facendo la gara per le attrezzature), con la terapia intensiva cardiochirurgica collegata con le sale operatorie», dice ancora.

A menare le danze in sala giunta, il presidente dell’organismo consiliare Pino Neviera e l’esperto di sanità Piero Albenzio, che in apertura dell’incontro ha ribadito la necessità di accelerare i tempi. «Il Giovanni XXIII da oltre un anno e mezzo soffre di problemi organizzativi. Adesso più che mai sono necessari tempi certi», sostiene Albenzio, mentre il Dg, solleva un altro tema centrale: la necessità di sdoppiare la gestione di Policlinico e Pediatrico, in nome di una necessaria autonomia. «La Regione ha fatto la delibera ma il Ministero da 14 mesi tace sul cosiddetto “atto aziendale” che va anche condiviso dall’Università, ma le discussioni accademiche da oltre un anno non danno una soluzione - rivela Migliore -. In ogni caso il rettore Bronzini mi ha assicurato una risposta, anche perché abbiamo l’assoluta necessità di sdoppiare la gestione tra Policlinico e Pediatrico».
In attesa della gemmazione di aziende (e management?), non manca una spiegazione sulla «battaglia dell’angiografo» ovvero sul destino di reparti di cardiologia universitario e ospedaliero del Policlinico, con la contestata decisione di togliere il fondamentale macchinario alla prima unità per darlo alla seconda. Anche qui lo scontro è con l’Ateneo. «Dobbiamo fare i conti con carenza di personale e difficoltà logistiche, perché il Chini (il padiglione che ospita la cardiologia universitaria, ndr) è isolato rispetto ai percorsi - spiega -. Stiamo quindi per dare vita alla grande e unica piastra cardiologica anticipando ciò che avverrà con Asclepios 3, dove è nostra intenzione creare un grande gruppo di angiografisti». Bocciata l’idea di comprare altri angiografi per le attuali strutture. «Uno costa da 750mila euro a un milione, lo spostamento solo 20mila euro», prosegue, scacciando i fantasmi relativi al mancato accreditamento della scuola di cardiologia frutto dell’eventuale mancanza del macchinario conteso.

«Non ci sarà alcuna ripercussione sulla scuola di formazione - asserisce - che fa parte della mission istituzionale dell’azienda. Condivido le preoccupazioni del rettore Bronzini, ma concentrando le procedure, i ragazzi avranno maggiori opportunità di formazione». E chiude: «Violato il protocollo per l’accreditamento della scuola? Assolutamente no».
Filippo Melchiorre (FdI) coglie l’aspetto politico alla vicenda. «Adesso urge sollecitare la Regione Puglia ma soprattutto il Ministero della Sanità che non dà risposte sulla trasformazione gestionale del Policlinico da quattordici mesi». E sulla guerra delle cardiologie. «Chiediamo garanzie per la scuola di cardiologia universitaria, che certo non può chiudere».
Polemica la Lega. «La sospensione dell’attività cardiochirurgica del Pediatrico, ormai ferma da alcuni mesi e in attesa di una riorganizzazione della terapia intensiva, sta arrecando un grave disagio alle famiglie dei nostri piccoli pazienti e un grave danno per la politica sanitaria della Regione», afferma il capogruppo Michele Picaro, nel denunciare «l’incapacità della Regione Puglia di realizzare un polo pediatrico di eccellenza nella città di Bari, tanto decantato dal governo di centrosinistra, che doveva essere da riferimento per tutto il Sud Italia ed invece ha comportato l’inevitabile migrazione sanitaria verso altre regioni».

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