BARI - Candidature contestate, voti fantasma, scrutatori che si dimettono. L’Ordine degli psicologi della Puglia finisce nella bufera: il Consiglio nazionale, con il presidente Fulvio Giardina, ha chiesto al ministero della Salute di disporne il commissariamento, mentre alcuni candidati hanno fatto ricorso al Tribunale di Bari per annullare le elezioni che a novembre hanno portato alla proclamazione come presidente di Vincenzo Gesualdo, ex assessore comunale di Bitonto, già numero due dell’Ordine regionale.
La relazione del presidente Giardina ricostruisce una serie di possibili irregolarità nelle procedure di voto, culminate nell’annullamento di circa 500 voti espressi per corrispondenza sul totale di circa 1.900 (a fronte di 5.700 iscritti). Una procedura un po’ bizantina rende infatti possibile il voto tramite raccomandata, che nella prassi si traduce nel ruolo di alcuni delegati che si occupano di raccogliere in busta chiusa i voti e di portarli al seggio elettorale dove, però, qualcosa non ha funzionato.
La relazione dell’Ordine nazionale ricostruisce una situazione piuttosto burrascosa. A partire dalla candidatura del presidente uscente Antonio Di Gioia, presentata nonostante il professionista avesse già raggiunto il limite dei due mandati e quindi ritirata «non senza polemiche». «La segreteria del Consiglio territoriale - è detto nel documento - è stata chiusa durante le operazioni elettorali, impedendo così sia il ritiro che la consegna dei plichi per il voto postale», che la presidente di seggio prima rifiutava e poi accettava, salvo poi dimettersi: «La presidente di seggio nominata in sostituzione di quella dimissionaria - prosegue la relazione ha ritenuto “inaccettabili” i plichi per il voto postale che erano stati a suo tempo ritirati».
Un pasticcio, appunto, perché lo stesso Consiglio nazionale dell’ordine - dopo le rimostranze di alcuni iscritti - ha chiesto una serie di chiarimenti, invitando più volte Di Gioia a sospendere le operazioni. Invece l’Ordine di Bari è andato avanti con la proclamazione degli eletti che nel frattempo si sono anche insediati e hanno eletto presidente Gesualdo, psicologo della Asl di Bari: interpellato dalla «Gazzetta», non ha voluto fornire spiegazioni.
Gli avversari (sconfitti) sono sul piede di guerra per quei 500 voti non accettati a fronte di uno scarto con i vincitori di poco più di 200 voti. «I delegati al ritiro del plico erano poche persone, tutte chiaramente identificabili», dice Giuseppe Vinci, il candidato presidente della lista Altra Psicologia che, insieme ad altri colleghi, ha fatto ricorso al Tribunale ordinario (con l’avvocato Luigi Paccione di Bari). «Il rischio gravissimo - dice - è che questa vicenda sia classificata come una bega degli psicologi, quando invece siamo di fronte a un problema di legalità». La decisione spetta ora al ministero della Salute. [m.s.]