Nove morti di cui sei pedoni, per incidenti stradali: è il dato aggiornato al 31 ottobre scorso fornito dalla Polizia municipale dopo l’elaborazione dei dati riferiti al centro urbano (con esclusione dunque dell Strade statali, le cui rilevazioni sono in genere effettuate dalla Polizia stradale). A incidere, come accade ogni anno, sono stati soprattutto i mesi estivi (al 30 giugno di quest'anno i decessi erano «soltanto» due). Agosto, ad esempio, è stato il mese dell'investimento del ciclista di 86 anni da parte di un camion in via Brigata Regina o dell'altro tragico impatto su via Speranza, la strada che collega Palese a Santo Spirito, dove è morta una 18enne in bici. La proiezione a fine 2019, comunque, farebbe pensare a un decremento rispetto al 2018, quando i morti furono 15.
Contrariamente a quanto si pensi, non sono necessariamente i viali a più alta velocità di percorrenza i luoghi delle tragedie (ricorderete il sinistro fatale che costò la vita a un ciclofattorino in via Calcutta, avvenuto nel dicembre del 2018, una decina di giorni dopo la morte di un altro giovane motociclista in via Gandhi). «Molto a rischio, nelle vie della città - spiega Michele Palumbo, comandante dei vigili urbani - sono i pedoni, indipendentemente dalla ampiezza della carreggiata. Ecco perché è fondamentale che i conducenti rispettino il Codice della strada, non solo riguardo alla velocità, ma anche evitando di usare lo smartphone alla guida, una condotta per la quale abbiamo elevato circa 600 verbali in poco più di tre mesi (le sanzioni: 165 euro, con riduzione del 30 per cento per i pagamenti entro 5 giorni, con una decurtazione di 5 punti come sanzione accessoria; in caso di reiterazione nel biennio successivo niente diminuzione pecuniaria e aggiunta della sospensione della patente da 1 a 3 mesi - n.d.r.). Persiste anche l'abitudine di non usare la cintura di sicurezza. La sanzione è di 83 euro e, in caso di nuova infrazione nei due anni successivi, 5 punti e sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi».
Dei 15 morti nella cinturaa di Bari del 2018 (12 maschi e 3 femmine) ben 6 erano persone in procinto di attraversare la strada (dati Istat-Aci). Tutti, peraltro, nella fascia di età oltre i 60 anni: una donna tra i 60-64 e 3 maschi e 2 femmine ultra sessantacinquenni. Ci sono, però, molti casi in cui per fortuna non si perde la vita, ma si rimane seriamente infortunati, come nel caso della 52enne rimasta gravemente ferita (sempre ad agosto) in viale Unità d'Italia, addirittura mentre attraversava le strisce pedonali a causa dell'imprudenza di una 60enne. Complessivamente, gli incidenti registrati a Bari lo scorso anno sono stati 1.609 (oltre ai decessi, ci sono stati 2.459 feriti): tra gli altri, 74 scontri frontali, 510 frontali-laterali, 276 laterali e 343 tamponamenti. Va detto, però, che negli ultimi anni si sono progressivamente ridotti, se si pensa al picco raggiunto nel 2009 con 2.456 (un dato in ascesa sin dal 2004). La gravità dei sinistri, però, è un'altra questione: i decessi del 2018 (15, appunto) sono stati di più di quelli del 2009 (12). Contrastante con quello del capoluogo è invece il dato (sempre del 2018) che riguarda la provincia, dove ci sono stati 24 decessi in più rispetto al 2017 (58 da 34), sebbene siano diminuiti sia gli incidenti (3.627 da 3.663 di un anno prima) sia i feriti (5.899 da 5.947).
La provincia Il Barese è la seconda provincia per incremento del numero di decessi in Italia, legati a incidenti stradali, dopo Genova (+37) e prima di Brescia (+22). In quelle di Modena e Foggia, invece, si sono registrati i decrementi maggiori d'Italia, entrambe con 18 vittime in meno. L'indice di mortalità più elevato (rapporto tra incidenti e decessi) è stato rilevato nel Sud della Sardegna, a Vibo Valentia, Vercelli, Benevento e Catanzaro; quello più basso a Milano, Monza, Rimini e Ascoli Piceno. Gli obiettivi europei 2020, di una riduzione del 50% dei morti rispetto al 2010, sono stati raggiunti lo scorso anno solo da Agrigento (-78%), Barletta-Andria-Trani (-66%), L'Aquila (-52%), Campobasso (-52%), Taranto (-51%) e Terni (-50%). Nel complesso, in tutto il Paese, sempre rispetto al 2010, il numero dei morti per incidenti stradali è diminuito, in media, solo del 19%. Nel 2018 si sono registrati 172.553 incidenti con lesioni a persone, che hanno causato 3.334 decessi e 242.919 feriti (472 incidenti, 9 morti e 665 feriti, in media, ogni giorno).