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Bari, giustizia meno garantista al giudice di pace penale: atti alla Consulta

 
Nicola Pepe

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Nicola Pepe

aula di tribunale

Il pm aveva chiesto l'archiviizione, la parte offesa si è opposta ma l'indagato non ha potuto dire la sua e si è ritrovato direttamente sotto processo

Giovedì 26 Settembre 2019, 12:30

12:33

La giustizia a doppio binario, più garantista per i reati gravi un po' meno per quelli di competenza del giudice di pace. Una vicenda che finirà davanti alla Corte Costituzionale, quella sollevata dal giudice di pace di Bari, Loreto Domenico De Stefano, che ha rimesso alla Consulta gli atti di un procedimento penale in cui ravvisa l'illegittimità di una norma del 2000 sul giudizio dinanzi al giudice di pace.

Il punto è questo: se a un indagato in un procedimento penale di competenza del tribunale ordinario, in caso di opposizione della parte offesa alla richiesta di archiviazione del pm, viene data la possibilità di presentare una memoria, quindi il giudice viene messo in condizione di decidere sulla base di atti completi, perchè in caso di procedimento dinanzi al giudice di pace questo non è possibile?

Il caso è sorto in un procedimento per lesioni personali in cui è imputato un professionista barese. Un reato, bel caso specifico, di competenza del giudice di pace. Il pubblico ministero aveva richiesto l'archiviazione, cui ha fatto opposizione la parte offesa. Il punto è che l'indagato, nel frattempo, si è trasformato in imputato, in quanto ha scoperto dopo di essere stato rinviato direttamente a giudizio (cioè a processo) dal giudice di pace nelle vesti di gip penale.

Insomma, due pesi e due misure. Da qui l'eccezione, formulata dall'avvocato penalista Francesco Maria Colonna, difensore del professionista, accolta dal giudice di pace che ha rimesso gli atti alla Corte costituzionale. Se la ratio della norma è snellire i procedimenti, quale può essere quello del procedimento dinanzi al giudice di pace (nelle vesti di gip penale), in questo modo rischia di accadere esattamente il contrario: in assenza di contraddittorio da parte della parte offesa, come in questo caso, il giudice ha deciso sulla base di una sola voce dado vita a un processo quindi a un allungamento dei tempi della giustizia che, forse, potevano essere evitati. Insomma, la legge non è uguale per tutti?

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