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Rapina e lesioni a un trans, nuovi guai per l'ex pentito barese Leone

 
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Bari, preparava sequestro-rapina in Toscana: arrestato Leone «u'astat»

L'ex pentito Francesco Leone

Detenuto a Brescia dove è stato arrestato a marzo scorso, ha ricevuto una nuova ordinanza di custodia cautelare

Sabato 22 Giugno 2019, 10:18

Nuovi guai per l'ex pentito e pluripregiudicato barese Francesco Leone. Arrestato nel marzo scorso per un incendio in Toscana collegato a un tentativo di estorsione nonchè a un sequestro di persona ai fini di rapina, il 58enne detto «u'uastat» - questo il suo soprannome - è stato raggiunto a Brescia, dove è detenuto, da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per rapina pluriaggravata, porto e detenzione di arma clandestina, lesioni pluriaggravate e calunnia, commessi nel mese di marzo a Bari in danno di un giovane escort transessuale di origini siciliane. Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini della squadra mobile di Bari.

La vita pericolosa
del boss «fuori di testa»
amico dei servizi segreti
Colpiva travestito da agente

BARI - Esagerava in tutto, e volle sbalordire i magistrati raccontando di essere stato affiliato alla mafia barese addirittura quando aveva appena 13 anni. Loro gli credettero e così Francesco Leone (nella foto), che oggi ha 51 anni, fu il primo pentito nella storia della criminalità barese. La sua vita è racchiusa probabilmente nel suo soprannome, «u’astat» (in barese qualcosa di simile a “fuori di testa”). Francesco Leone, pur avendo collezionato oltre vent’anni di condanne, ha saputo sfruttare molto bene la legislazione riservata ai pentiti, consentendosi il lusso di restare quasi sempre in libertà, al punto da far sospettare che in realtà fosse ben protetto negli ambienti degli investigatori e forse persino vicino a quello dei servizi segreti

Gli investigatori della sezione Contrasto al crimine diffuso hanno accertato che Leone ha incontrato il trans dopo averlo ricercato sui siti on line. L’uomo, dopo essere stato ricevuto dalla vittima in un appartamento del centro di Bari, ha estratto una pistola e, sotto la minaccia dell’arma, ha dapprima rapinato il giovane transessuale e lo ha poi percosso violentemente con il calcio della pistola, dandosi poi a immediata fuga.

Leone ha tentato di sviare gli inquirenti, dichiarando di aver ferito la vittima solo per difendersi da un’asserita pretesa estorsiva avanzata dall’escort a fronte del suo rifiuto di corrispondere la somma pattuita per la prestazione sessuale, ma tali dichiarazioni sono state ampiamente smentite nel corso delle indagini, che hanno fornito alla Procura un quadro indiziario grave e preciso da consentirle di chiedere ed ottenere il provvedimento cautelare.

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