Il presentimento era nell'aria, ma nessuno ha pensato che sarebbe potuto accadere così presto. Spente le luci e sbarrato l’accesso, davanti all’ingresso della sala d’autore Abc sono comparsi tavolini e sedie per consumare pizza e birra. Ieri sera la squadra dell’annona della Polizia locale ha avviato i controlli. Lo scatto pubblicato sulla pagina Facebook da Terry Marinuzzi, componente del direttivo della Rete civica urbana di San Girolamo, Fesca, Marconi e San Cataldo, ha sollevato un coro di indignazioni e di proteste. E ha spinto il Comune a fare una serie di verifiche per capire se quei tavolini di plastica siano stati sistemati sul piazzale in maniera abusiva.
Scrive Terry Marinuzzi: «La chiusura di un cinema non impoverisce solo culturalmente una comunità. La sospensione dell'attività di un contenitore culturale espone quella stessa comunità a fenomeni di abuso e ad illeciti. È questione di rispetto delle regole, di rispetto del decoro urbano, di rispetto dello spazio pubblico. La proprietà privata non è un diritto assoluto se si traduce in un danno per la collettività e un cinema non può essere considerato alla stregua di qualunque attività di carattere commerciale».
Dal 12 aprile l’Abc ha sospeso l’attività. L’associazione «La giusta causa» aveva manifestato l’intenzione di promuovere una forma di tesseramento e di mettere in campo altre azioni per salvare il cinema. Sono passati due mesi, ma non è accaduto niente. L’appello ad un confronto pubblico chiesto dall’associazione ai gestori è caduto nel vuoto. Solo generiche dichiarazioni di intenti.
Molti residenti del quartiere confidano in un nuovo corso. Finora nessuno ha annunciato progetti di rilancio.