Sabato 06 Settembre 2025 | 19:26

Emiliano esulta: «Fermata l’orda dei salviniani»

 
Michele De Feudis

Reporter:

Michele De Feudis

Emiliano esulta: «Fermata l’orda dei salviniani»

Foto Luca Turi

Il governatore, dopo il risultato delle elezioni, prega S. Nicola e S. Oronzo: «Di Gioia pro Lega? Alle regionali con noi»

Martedì 28 Maggio 2019, 18:37

BARI - «Abbiamo confermato qui il vento del cambiamento che soffia su Bari e la Puglia dal 2004. Abbiamo fermato l’orda dei salviniani». Michele Emiliano, governatore della Puglia, arriva in Prefettura sorridente e soddisfatto appena il quadro delle comunali del capoluogo regionale certifica la conferma del sindaco dem Antonio Decaro.

Governatore, dopo l’exploit di Lega e M5S alle Europee in Puglia, alle amministrative il quadro è stato ribaltato.
«Devo complimentarmi con il sindaco Decaro, che ha sovvertito in modo clamoroso il dato delle Europee. Anche a Lecce, ultima capitale della destra pugliese, dopo un voto pro Carroccio e Fdi alle Europee, il sindaco Carlo Salvemini sta conseguendo un risultato meraviglioso. A Foggia, dove ha dilagato per Bruxelles la destra, il centrosinistra andrà al ballottaggio».

Cosa c’è dietro questa riscossa del fronte progressista?
«A Bari ha vinto un bravo ingegnere, che è stato votato plebiscitariamente da cittadini che hanno preferito in Europa gli esponenti delle destre. Pasquale Di Rella, candidato del centrodestra? È un amico, è stato presidente del consiglio comunale del Pd. Lo stimiamo e lo ringraziamo per la campagna elettorale che ha fatto. Il centrosinistra ha consenso per le amministrative, non per le politiche. Di sicuro nei Comuni della Puglia abbiamo posto un argine al vento gelido che poteva far ritornare a Bari il laboratorio dell’Emilia nera, definizione della nostra regione di Giuseppe Tatarella».

Rivendica un modello alternativo?
«Certo. Non tutto va bene nella Puglia. Siamo in affanno nella Sanità e nell’Agricoltura, ma ho dato ai cittadini il mio numero di cellulare...».

La chiamano, a volte protestano, e poi votano alle amministrative centrosinistra?
«Si fidano di noi, sanno che non abbiamo i super-poteri, ma scelgono la concretezza. Certo chi ha votato in Europa Salvini ha sbagliato: il governo giallo-verde ogni giorno conferma di non essere in grado di gestire la complessità dei problemi. Siamo al paradosso che scriviamo noi quello che poi loro approvano in parlamento…».

La Lega ha in Puglia il 25,26% alle Europee…
«Bisogna smettere di costruire il successo politico sull’odio. Qui accogliamo le persone e badiamo agli italiani. La vittoria a Bari è il simbolo di chi non si arrende alla paura. E dopo San Nicola, mi sa che anche Sant’Oronzo preferisce il nostro cambiamento».

Il M5S è primo partito regionale alle Europee.
«La crescita del Pd e la tenuta dei grillini sono una buona notizia per chi come me crede in un fronte popolare contro la Lega. Del resto il M5S l’ho sempre considerato portatore di istanze simili a quelle delle mie liste civiche dal 2004 ad oggi. La batosta nazionale per DI Maio potrebbe essere salutare…».

Si è "rimpicciolita” la sinistra che contesta la sua leadership?
«Si è rimpicciolita parecchio. La logica di chi vuole prendere voti facendo perdere il Pd non paga. Quel patrimonio di cui era portatore la sinistra radicale per quanto riguarda il mondo del lavoro è ora anche di altri partiti. Conta non l’identità ma la credibilità del progetto. Sui flussi migratori gli italiani hanno però parlato chiaro: sono per il controllo degli arrivi. Noi rispetto alle modalità di Salvini, siamo per unire maggior controllo con l’umanità».

Leo Di Gioia, dopo la scappatella pro Lega in Ue, resta suo assessore?
«Di Gioia a Foggia è per Cavaliere sindaco, e ha un impegno per le regionali con il centrosinistra. Lo convincerò che aver votato Salvini è un errore, perché la Lega è un pericolo. Chi strumentalizza da sinistra la questione Di Gioia, non ce l’ha con l’assessore ma con me, mettendomi in difficoltà in questa campagna elettorale e nella prossima».

Il Pd torna in salute.
«La nuova guida di Nicola Zingaretti ha consentito di superare le tendenza suicide che hanno portato al disastro del 2018. Poi ho un messaggio per Salvini».

Quale?
«Deve iniziare a comportarsi da statista. E smetterla di fare il protagonista su Facebook o Twitter».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)