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Palagiustizia Bari, i penalisti: «Il polo non è nel programma dei candidati sindaci» Replica di Melini Decaro e Pani: «Non è vero»

 
Redazione online

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Palagiustizia Bari, i magistrati confermano lo stato di agitazione

Sassanelli, «a 330 giorni dall’emergenza, indifferenza politica»

Giovedì 18 Aprile 2019, 16:52

19 Aprile 2019, 20:16

BARI - «È impensabile, gravissimo, anzi clamoroso, che nessuno dei candidati al ruolo di guida di questa città, ritenga meritevole di inserire nel proprio programma la emergenza della edilizia giudiziaria, così destinandola all’oblio silenzioso nella quale oramai è stata inghiottita per una precisa scelta politica». Così, in una lettera aperta indirizzata ai cinque candidati sindaco di Bari, il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, torna sul tema dell’edilizia giudiziaria, caduto nella «indifferenza della politica nazionale e locale». Il presidente ricorda che gli avvocati iscritti all’Ordine di Bari sono 6795. «Prendiamo atto - conclude - che allo stato questi voti sembrano non interessare, ma vogliamo dare un’ultima chance per mostrare la situazione in cui vive la giustizia a Bari».

«Saremo lieti di accompagnare - dice - quei candidati sindaco che saranno interessati al problema, la mattina del 29 aprile, nei luoghi incriminati, per mostrar loro, di persona, l’esigenza inderogabile della unificazione degli uffici giudiziari nella nostra città». Il presidente dei penalisti baresi elenca i numeri della questione: «330 giorni dalla chiusura del Palagiustizia di via Nazariantz (ex sede della Procura e del Tribunale penale, dichiarato inagibile e sgomberato per rischio crollo, ndr), otto sedi di uffici giudiziari, zero soluzioni definitive proposte».

LA REPLICA DI IRMA MELINI - «Leggo oggi sui giornali l’appello dell’avvocato Gaetano Sassanelli, presidente della Camera penale di Bari, ai candidati sindaci affinché contemplino nei propri programmi elettorali una sezione dedicata alla giustizia: ecco, considerando che il mio programma è l’unico presentato ufficialmente, rivendico che l’emergenza giustizia ne è una priorità». Lo sottolinea in una nota il candidato sindaco di Bari, Irma Melini, aggiungendo che «in più circostanze mi sono fatta portavoce delle istanze degli operatori del diritto, e che al loro fianco ho sempre manifestato per il riconoscimento di una sede dignitosa sia per il penale sia per il civile».
«Da sindaco di Bari - precisa - intendo affrontare immediatamente la questione con un bando pubblico che mandi a gara la realizzazione di un polo unico della giustizia barese».
La candidata spiega che il «programma del movimento 'Irma Melini X Barì prevede che l’edilizia giudiziaria venga riunita in un’unica zona dove le diverse sedi delle giurisdizioni siano tra loro raggiungibili a piedi». «Già lo scorso dicembre - prosegue - ho trasmesso al presidente dell’Ordine degli Avvocati, Giovanni Stefanì, la richiesta di sottoporre un questionario a tutti gli operatori della giustizia per dar voce alle loro istanze e identificare insieme la soluzione migliore per accorpare il Tribunale Civile e Penale, la Corte di Appello, Tribunale per i Minorenni, Giudice di Pace, Tribunale Amministrativo e Tributario. Questionario che somministreremo nei prossimi giorni».
«Raccolgo volentieri l’invito dell’avvocato Sassanelli a essere presente il 29 aprile nei luoghi che vorrà mostrarci - conclude Melini - dimostrando ancora una volta tutto il mio sincero interesse a portare avanti concretamente questa battaglia».

LA RISPOSTA DI ELISABETTA PANI - «Ho parlato con Conte della situazione dell’edilizia giudiziaria, sono sicura che presto si avrà una risposta, non dettata dalla fretta della campagna elettorale». Lo afferma in una nota la candidata sindaco di Bari del M5S, Elisabetta Pani, dopo la lettera aperta ai candidati sindaco del presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, secondo il quale nessuno di loro «ritiene meritevole di inserire nel proprio programma la emergenza della edilizia giudiziaria». «La situazione dell’edilizia giudiziaria a Bari è per me fondamentale - sottolinea Pani - tanto che è stato uno dei temi di cui ho parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La competenza, come è noto, non è più comunale dal 2015, eppure io come candidata sindaca da mesi mi sto confrontando con i portavoce baresi alla Camera e al Senato, perché gli operatori della giustizia non possono continuare a pagare per i disastri della vecchia politica».
«Ho intenzione - prosegue - d’instaurare una collaborazione virtuosa tra Comune, Governo e tutti gli attori interessati in modo da evitare che si ripetano gli errori passati e l’inerzia delle istituzioni coinvolte nella vicenda. Sul tavolo del ministro ci sono diverse ipotesi che in questo momento vengono analizzate con la collaborazione di esperti e tecnici per trovare la soluzione più giusta dal punto di vista logistico, finanziario, dei tempi e delle ricadute sul territorio e sull'attività di tutte le parti in causa».
«L'attuale situazione - rileva Pani - è figlia del totale disinteresse di questa (fino a quando ne ha avuto competenza) e delle precedenti amministrazioni, nonché dei precedenti governi di centrosinistra che non si sono preoccupati di elaborare una programmazione neanche per i lavori di manutenzione».

DECARO: ME NE SONO OCCUPATO QUOTIDIANAMENTE - «Chiunque si sia occupato del tema dell’edilizia giudiziaria sa perfettamente che mi sono fatto carico - qualche volta anche in totale solitudine - di un problema che non interessa solo gli operatori della giustizia, ma riguarda la tenuta sociale stessa della nostra comunità». Lo afferma in una nota il sindaco di Bari, Antonio Decaro.
«Dare una sede dignitosa e moderna non solo ai giudici, agli avvocati ed agli operatori, ma ai cittadini - prosegue - è una delle emergenze di Bari. Anche quando le competenze sono state trasferite allo Stato mi sono fatto carico di ottenere un’area pubblica, trovare una intesa con un protocollo e un primo finanziamento per il nuovo Polo di Giustizia».
«Ho parlato con Ministri, Capi di Gabinetto ministeriali, Direttori Generali a Roma, e a Bari - ricorda - con tutti i vertici delle funzioni giudiziarie. Ho personalmente assunto decisioni anche molto pesanti per consentire che la funzione penale e specie il lavoro dei magistrati non venissero sospesi nella trappola delle incertezze burocratiche. Per quanto mi riguarda, non devo dimostrare niente a nessuno, come sanno bene gli avvocati di Bari con cui mi sono regolarmente confrontato».
«Da mesi, ormai - prosegue Decaro - attendo dal Ministro della Giustizia una risposta allo studio presentato e realizzato con la collaborazione della Conferenza Permanente presso la Corte d’Appello. Nel frattempo, il Comune sta cercando di rendere più raggiungibile, più sicura e meno disagiata la sistemazione provvisoria della Giustizia penale barese, intervenendo su parcheggi, illuminazione pubblica e trasporti».
«Per quanto mi riguarda - conclude - il tema dell’edilizia giudiziaria è un tema di cui ci siamo occupati quotidianamente negli ultimi anni, senza aspettare campagne e programmi elettorali».

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