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Bari, «Il mio cuore è di Giorgio»: campagna per donazione organi

 
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Bari, «Il mio cuore è di Giorgio»: campagna per donazione organi

Ecco la nuova campagna di sensibilizzazione promossa dal Centro Regionale Trapianti Puglia con il patrocinio del Centro Nazionale Trapianti per sollecitare l’opinione pubblica rispetto all’importanza della donazione di organi

Giovedì 11 Aprile 2019, 17:46

“Il mio cuore è di Giorgio”, da oggi questa dichiarazione di amore campeggia nelle vie di Bari e presto della intera regione. Non sono il frutto dello slancio affettivo di una adolescente, ma della nuova campagna di sensibilizzazione promossa dal Centro Regionale Trapianti Puglia con il patrocinio del Centro Nazionale Trapianti per sollecitare l’opinione pubblica rispetto all’importanza della donazione di organi. Il viso sorridente della ragazza che campeggia in primo piano sui manifesti 6x3 è infatti accompagnato da una spiegazione: “Arianna vive grazie al cuore di Giorgio” e da un invito alla donazione degli organi: “Basta una firma”. È possibile manifestare la propria volontà di donare gli organi presso gli uffici comunali, anche in occasione del rinnovo della carta d’identità. In alcuni Comuni l’entrata in vigore della carta d’identità elettronica è coincisa con un aumento delle dichiarazioni di volontà a favore della donazione di organi. Per questo il Centro Regionale Trapianti ha deciso di informare i cittadini di questa possibilità, che rappresenta una semplificazione dell’iter.

La Puglia con 7,1 donatori per milione di abitanti (rispetto ad una media di 22,6) risulta al penultimo posto nella graduatoria nazionale sulle donazioni di organi, anche a causa dell'elevato tasso di opposizione (52% circa in Puglia rispetto ad una media nazionale del 30% circa) che si registra nei colloqui che avvengono nei reparti di rianimazione. Vuol dire che, nonostante la possibilità di effettuare la dichiarazione di volontà in vita, sono invece gli stessi familiari ad opporsi al prelievo degli organi dei propri cari al momento del decesso. Non solo: nei reparti di rianimazione può accadere che non avvenga la segnalazione della morte encefalica che dà inizio al periodo di osservazione.

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