BARI - Gli investigatori della sezione Minori e Fasce deboli della Squadra Mobile, ieri mattina, hanno raccolto per quasi 5 ore le dichiarazioni di Megane Astrid Deutou, la 23enne camerunense, studentessa in Comunicazione linguistica e Mediazione Interculturale presso l’Università degli Studi di Bari, che mercoledì sera ha denunciato, tramite il proprio profilo Instagram di essere stata vittima di una brutale aggressione, con un messaggio diretto al presunto colpevole, che lei conosce molto bene, il suo ex marito. «Ho finito il mio compito - gli ha scritto - La Polizia si occuperà del tuo caso ora».
Stando al racconto, l’uomo l’avrebbe presa a pugni, colpendola al volto, schiacciandole poi il viso contro il finestrino dell’automobile sulla quale i due si erano appartati e infine mettendole le dita in gola quasi a volerle strappare la lingua.
Lui è uno studente della Facoltà di Giurisprudenza di 24 anni, peraltro con un brillante percorso di studi, famiglia facoltosa, residente in un Comune della provincia, sede di quel Tribunale davanti al quale la giovane donna camerunese ha già proposto domanda di separazione. La loro relazione sentimentale a 6.378 chilometri di distanza (tanti separano Bari da Yaoundé, capitale del Camerun) e 94 ore di viaggio in macchina, era cominciata via Internet. Non tutti gli amori nati sul web sono destinati a finire, ma solo una piccola parte resista alla vita reale. E quello di Megane non solo ha resistito ma si è esaltato. Perdutamente innamorati, dopo il primo viaggio di lui in Camerun, i due sono convolati a giuste nozze bruciando le tappe di una relazione della quale lui - da quello che si è saputo - non avrebbe avuto il tempo e il modo di informare i suoi stessi genitori, facendolo solo a cose fatte. La convivenza in un appartamentino da coniugi-studenti al quartiere Libertà, almeno all’inizio, era stata elettrizzante. Poi le cose avevano cominciato ad andare male. Incomprensioni, diversità di vedute. Lei voleva un lavoro che la rendesse indipendente e si era iscritta all’università. Lui continuava a dare esami. È arrivata la separazione. I titoli di coda però hanno continuato a scorrere senza che arrivasse un vero «The End». I tentativi maldestri di diventare amici. I litigi. Brevi e fugaci incontri che facevano pensare a ritorni di fiamma. Poi nuove rotture, nuovi litigi e nuove riappacificazioni. Marito e moglie, formalmente separati, non riuscivano più a stare insieme ma neppure a dirsi addio. Lo scorso novembre, lei, spaventata dall’insistenza con la quale lui continuava a cercarla, in maniera a volte ossessiva, si è presentata presso il Commissariato San Nicola per raccontare quello che le stava accadendo. Gli investigatori hanno convocato il brillante studente in giurisprudenza, futuro avvocato o magistrato. Ne è seguito un chiarimento. Nessuna denuncia e i due, racconta chi li ha visti, sono usciti dal commissariato mano nella mano.
Si dice che dopo quella volta abbiano fatto un breve viaggio insieme, per suggellare la ritrovata armonia. Mercoledì pomeriggio è crollato tutto. Megan e il suo ex marito/amico escono in compagnia di un conoscente di lui. Forse accade qualche cosa che spinge il terzo incomodo a congedarsi. Trascorrono alcune ore. I due ex coniugi si incontrano sotto la Casa dello studente dove ora lei vive grazie alla sua borsa di studio. Hanno in animo di partecipare a una festa. Sono i primi ad arrivare. In attesa che il locale si riempia escono e si dirigono a Torre Quetta. Ritornano nel locale e ne escono per la seconda volta. Bevono della birra, dell’amaro. Poi accade qualche cosa che fa precipitare tutto. Dopo le percosse la donna che scende dall’auto e chiede aiuto. Viene accompagnata in ospedale. La prognosi dei medici parla di un tempo di 15 giorni per la guarigione. La ragazza decide di denunciare tutto alla Polizia ma prima posta su Instagram la foto del suo volto martoriato e scoppia l’inferno mediatico. L’ipotesi di reato alla quale stanno ora lavorando gli investigatori è lesioni personali (su querela di parte) e maltrattamenti . I contorni di questa vicenda non sono ancora del tutto definiti. I detective della Mobile ad esempio, stanno cercando di capire se vi sia stato anche abuso sessuale. Sui social media il caso vive di vita propria, al punto che l’ex marito della vittima, non ancora accusato formalmente, ha già pubblicato su Facebook la sua arringa difensiva: «Non è vero nulla, sono io la vittima - ha spiegato - sono stato io ad essere stato aggredito dopo aver detto no alle continue richieste di denaro e di favori a volte sotto minaccia». ll clamore suscitato dalla storia di Megan non accenna a spegnersi. Alcune associazioni che hanno già proclamato pubblicamente il proprio sdegno si stanno mobilitano.
La prima manifestazione è in programma per questa mattina.
«L’episodio di oltraggio subito da Megane ad opera del suo ex compagno ci induce ancora una volta a scendere in piazza per dichiarare la nostra posizione contro ogni forma di sopraffazione . Per questa ragione l’associazione europea Tracialand-Italia con Il gruppo de “Le Mamme del Mondo” invita a partecipare alla manifestazione che si terra alle ore 12, in piazza del Ferrarese. #bastaviolenze, #siamotutteMegane». La rappresentanza degli studenti universitari stranieri ha indetto un siti-in per martedì prossimo. È annunciata la presenza della stessa Megane Astrid Deutou.