Un avvocato pensa di aprire un finestrone per far arieggiare l’ambiente. Del resto, il clima frizzante e la bella giornata di sole lo consentivano. Un refolo di vento ogni tanto è necessario, specie in aule di giustizia affollate e, come al solito, sempre solo con posti in piedi. Non sarebbe una notizia se improvvisamente l’anta non si fosse staccata all’improvviso. E, se il giovane legale non avesse avuto i riflessi pronti, si sarebbe potuto certamente fare molto male. Vetro rigato, grazie al cielo non andato in frantumi, un sospiro di sollievo e poi qualche battuta quando chi era lì si è reso conto del pericolo scampato.
È accaduto ieri mattina intorno a mezzogiorno sulle scale che portano dal quinto al sesto piano del vecchio Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola.
L’anta si è staccata all’interno ed è rimasta praticamente tra le braccia del professionista «reo», si fa per dire, di aver aperto un finestrone che gli è rimasto in mano. Il vetro è rimasto integro. Né lui, né le altre persone che si trovavano in quel momento nelle immediate vicinanze, si sono fatte male. Il finestrone è stato adagiato orizzontalmente. Un incidente, per carità, che può accadere anche altrove. Ma tutto questo, ricordiamo, è avvenuto in un edificio pubblico per definizione qual è un Palagiustizia e che porta con sé i segni del tempo