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Salvini a Bari: «Ora meno tasse e più forze dell’ordine»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Salvini a Bari: «Ora meno tasse e più forze dell’ordine»

Sulla Finanziaria: «Meno immigrati portano risparmi da investire in sicurezza»

Venerdì 14 Settembre 2018, 18:36

BARI - Meno tasse, più forze dell’ordine (a partire dai sobborghi degradati di Bari come il Libertà), più sicurezza, con attenzione alla lotta allo spaccio davanti alle scuole, la conferma della posizione della Lega pro Tap. La visita nel capoluogo regionale, tra periferie e Fiera, di Matteo Salvini - che secondo il governatore Michele Emiliano avrebbe potuto diventare una «polveriera» - è stata l’occasione per il vicepremier di puntualizzare le linee della nuova Lega nazionale al governo, tra assist alle forze produttive (a cui ha promesso una riduzione del carico fiscale) e le parole d’ordine "securitarie" contro immigrati clandestini, mafie e illegalità («che non hanno colore della pelle»).

La giornata è iniziata in Via Nicolai, cuore del quartiere Libertà, dove la presenza in pochi isolati di immigrati da Bangladesh, Nigeria e Albania ha disegnato da alcuni anni un inedito orizzonte multiculturale per un quadrilatero nel quale è antica la presenza invasiva dei clan. Emiliano aveva invitato Salvini a non andare nella sede dell’associazione dell’ex consigliere Gino Cipriani, ma il ministro ha replicato - dopo un chiarimento con il governatore - che preferiva partire «dalle periferie e non dai salotti del centro». E sulle accuse di xenofobia mosse da alcune associazioni, ha replicato: «Gli unici razzisti che conosco sono alcuni politici di sinistra che hanno trasformato Bari e l'Italia in un campo profughi. Razzisti nei confronti degli italiani. Ho visto che per il mio arrivo il Comune ha pulito i giardini. Allora verrò a Bari tutte le settimane...».

Un messaggio a Emiliano e al sindaco Antonio Decaro: «Siamo qua per collaborare a prescindere dai colori politici. Sono ministro di 8 mila sindaci e di 60 milioni di cittadini italiani. Tra questi ci sono anche i quattro milioni di immigrati regolari e per bene. Per gli altri, clandestini e delinquenti, la pacchia è finita». L’annuncio è stato corroborato dalla presentazione dei prossimi provvedimenti dell’esecutivo: «Nel decreto sicurezza ci sarà un notevole incremento della spesa e degli uomini che combattono la mafia e che gestiscono i beni confiscati alle cosche in tutta Italia». La ricetta leghista si fonda sull’utilizzo, per implementare gli organici di vigili del fuoco e forze dell’ordine, dei risparmi generati dal taglio delle spese destinate all’accoglienza degli immigrati: «Anche gli altri ministri europei si sono accorti che, dopo anni di dormite, in Italia c’è un governo che dice ‘prima gli italiani’. Torniamo a decidere facendo poche cose ma facendole bene». Sono in cantiere assunzioni straordinarie di «2.500 poliziotti e 1.500 vigili del fuoco», e Salvini ha assicurato di tornare entro l’anno a Bari per salutare l’arrivo di decine di nuovi innesti negli organici delle forze di polizia. «Gli sbarchi, quest'anno, anziché essere 100mila sono 20mila. Gli italiani - ha chiosato - risparmiano un sacco di soldi e li reinvestiamo in sicurezza, in telecamere, in auto dei vigili del fuoco, della Polizia».

Il capitolo delle politiche economiche della prossima Finanziaria: «Stiamo lavorando a una manovra per far pagare meno tasse agli italiani già dall'anno prossimo e poi per mettere mano alla legge Fornero, creando spazi di lavoro per tanti giovani. Iniziamo con l'abbassamento delle tasse dalle partite Iva». Sulla Tap nessun arretramento, senza però conflitti con i M5S: «C’è il contratto, valuteremo costi-benefici. Avere l'energia che costa meno per i pugliesi e per gli italiani è fondamentale». La vena sovranista è emersa sul made in Italy da difendere: «Quando andate a fare la spesa fate un gesto politico: comprate italiano, mangiate italiano».

Le ultime considerazione del vicepremier, infine, sono state di solidarietà nei confronti del pm di Agrigento, Luigi Patronaggio, vittima di minacce, e di rinnovata attenzione per la lotta al caporalato in Capitanata: «Stiamo lavorando con le associazioni di categoria per avere una filiera sana, perché a volte anche qualche produttore ha convenienza allo sfruttamento».

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