BARI - Il centrodestra a geometrie variabili, diviso a Roma e alla ricerca di unità in Puglia, è già al lavoro per le prossime comunali di Bari e Foggia del 2019, considerate un anticipo della grande sfida per le regionali 2020. Su entrambi i comuni è impegnato il tavolo della coalizione, con i segretari regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Noi con l’Italia impegnati nella ricerca di una sintesi dopo le lacerazioni delle ultime regionali e i risultati poco confortanti delle amministrative di giugno.
Le variabili in campo riguardano il perimetro della coalizione e il profilo dei candidati. Nel primo caso è ancora in discussione nei palazzi romani la possibilità di ricucire lo strappo tra Lega e resto del centrodestra dopo la formazione del governo Conte, con il Carroccio al fianco dei 5 Stelle. Tra ottobre e febbraio si voterà per le regionali in Alto Adige e Sardegna: nessuno può escludere che la coalizione dei conservatori corra spaccata, con i salviniani da un lato e Forza Italia dall’altro. Anche in Puglia, nelle ultime comunali, il partito di Alberto da Giussano ha corso in solitudine a Barletta e Brindisi. Considerata la difficoltà delle partite per Bari e Foggia, l’unità dell’alleanza di centrodestra è la precondizione per essere competitivi e sperare di arrivare con chance di vittoria al secondo turno.
Sul fronte candidature, la Lega ambisce ad avere un proprio esponente alla guida di una grande città pugliese (a Foggia?), mentre Forza Italia - come specificato più volte dal coordinatore regionale Gino Vitali - punta a far valere l’acclaratoprimato di consensi nella regione per indirizzare le scelte finali. I disaccordi e le tensioni passeranno dal tavolo regionale, luogo che deputato alle ricomposizioni.
Michele De Feudis