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Vertenza Natuzzi: c'è l'accordo scongiurati i licenziamenti

 
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La sfida di Natuzzi: «Un licenziatoper ogni lavoratore reintegrato»

Natuzzi internalizzerà tutte le attività di realizzazione e di lavorazione delle componenti dei fusti in legno e delle parti in gomma dei divani attraverso un nuovo sito produttivo ad Altamura (Bari)

Giovedì 28 Giugno 2018, 17:11

19:59

BARI - E’ stato firmato oggi al Mise l'accordo sulla vertenza Natuzzi che scongiura definitivamente i licenziamenti nell’impresa del settore dei divani.
«Il nuovo progetto industriale 'esuberi zerò, sottoposto a referendum tra i 2000 dipendenti e approvato con un consenso dell’86% è un dato straordinariamente importante - spiega il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - perché in discontinuità con il passato aziendale caratterizzato da forti conflitti sindacali. Anche per questo va il mio plauso ad azienda e sindacati. Esprimo soddisfazione ed apprezzamento anche perché la Regione Puglia ha avuto, presso la Cabina di Regia ed avrà in futuro un ruolo determinante per la realizzazione del progetto».

Natuzzi infatti - è detto in una nota della Regione Puglia - internalizzerà tutte le attività di realizzazione e di lavorazione delle componenti dei fusti in legno e delle parti in gomma dei divani, fermando così le delocalizzazioni e le esternalizzazioni. Per far questo, sarà attivato immediatamente un nuovo sito produttivo ad Altamura (Bari), attuando un investimento di oltre 30 milioni di euro per la costruzione di un nuovo capannone e di impianti industriali fortemente innovativi.
«La Regione Puglia parteciperà al contratto di sviluppo con 10 milioni di euro - ha aggiunto il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Antonio Nunziante - e monitorerà l'andamento dell’investimento affinché venga rispettata la scadenza temporale di 24 mesi entro i quali avviare la nuova produzione».

«La Regione è pronta a fare la sua parte - ha dichiarato l’assessore alla Formazione professionale Sebastiano Leo - per le esigenze di riqualificazione e di formazione professionale dei 550 lavoratori che saranno impegnati nel progetto».
Secondo il presidente della Task Force per l’occupazione, Leo Caroli, «i sottoscrittori del nuovo accordo, oltre a concludere una positiva fase di negoziazione che sarà utile anche per la gestione di ogni altra vertenza, si sono assunti anche la grande responsabilità di traguardare la piena attuazione del piano industriale e di investimenti nel limite dei 24 mesi». "Se non ci riuscissero - conclude Caroli - il sistema delle parti che hanno firmato oggi perderebbe credibilità e alimenterebbe la sfiducia dei lavoratori. Per questo la Task force convocherà periodicamente tavoli interregionali con la Basilicata per il monitoraggio dello stato di attuazione dell’accordo».

24 MESI PER REALIZZARE IN TOTO IL PIANO INVESTIMENTI - Il Piano industriale di Natuzzi sarà operativo «da ottobre 2018, si baserà su linee guida strategiche che hanno il duplice obiettivo del ritorno alla competitività del polo industriale italiano e dell’implementazione di un percorso condiviso per la gestione degli esuberi». Lo spiega la società pugliese dei divani in una nota dopo che oggi al Mise è stato siglato l’accordo tra azienda, sindacati e istituzioni sul nuovo piano industriale. Sarà garantita l’occupazione di 1.562 collaboratori a tempo pieno e i restanti 555 dipendenti saranno riqualificati. Sono previsti investimenti complessivi per 36 milioni.

«Il Piano, che va nell’ottica di un costante rafforzamento della qualità e dell’eccellenza Made in Italy, prevede la specializzazione dei siti produttivi per linee di prodotto e una nuova organizzazione del lavoro basata - prosegue la nota - su un unico turno al fine di rendere più efficiente l’operato dei collaboratori, migliorarne la qualità della vita e, conseguentemente, la qualità del prodotto». Il Piano dà il via all’internalizzazione delle attività del semilavorato fusto e gomma nel processo produttivo italiano. Si tratta di attività fondamentali per il core-business di Natuzzi che saranno realizzate in un nuovo stabilimento produttivo da costruire nelle vicinanze di Iesce 2, ad Altamura (Bari). Tale disegno permetterà all’azienda di avviare un processo di verticalizzazione delle produzioni, migliorandone l’efficienza e salvaguardando l’occupazione di ogni singolo lavoratore per raggiungere l’obiettivo «esuberi zero».

Il nuovo assetto industriale - è spiegato - garantisce l’occupazione di 1.562 collaboratori a tempo pieno sulle sedi di Ginosa, Iesce 1, Iesce 2, Laterza, La Martella e sede centrale di Santeramo in Colle. I restanti 555 dipendenti saranno riqualificati - attraverso un importante attività di formazione professionale - per le nuove attività internalizzate da Natuzzi.
Il Piano Industriale approvato richiederà per la piena realizzazione tempi di attuazione stimati entro 24 mesi e sarà subordinato all’accesso al piano di investimenti - regolato da Invitalia - pari a 36 milioni di euro e all’ottenimento dell’ammortizzatore sociale per la gestione di tutto il personale da riqualificare. 

LA SODDISFAZIONE DEI SINDACATI - «Riteniamo di avere raggiunto un risultato importantissimo». Così Antonio Delle Noci, Segretario generale della Filca Cisl Bari, appena dopo la sigla dell’intesa con l’azienda alla riunione odierna al Mise.
«Sono state accolte tutte le nostre richieste - aggiunge - a cominciare dall’internalizzazione di alcune lavorazioni; abbiamo, inoltre, ottenuto un’integrazione al reddito pari a 150 euro per quei lavoratori in Cassa integrazione a zero ore. È stata condivisa la necessità di procedere alla cosiddetta 'formazione on the job' cofinanziata dalla Regione Puglia oltre alla possibilità dei lavoratori di richiedere un contratto part-time con un integrazione di 70 euro al mese e l’incentivo di 70.000 euro per l’uscita volontaria più 1.500 euro per ogni figlio a carico e 3.000 per il coniuge (se anche questo è a carico)».
Dettaglio non secondario, secondo la Filca Cisl, è che l'accordo sia stato sottoposto a referendum con esito favorevole della maggioranza dei lavoratori. «Il nostro impegno da ora - osserva Delle Noci - sarà di vigilare sugli impegni presi dalla azienda, dalle Istituzioni e da noi stessi affinché non ci siano intoppi nel percorso di rilancio della Natuzzi. Il nostro più sentito riconoscimento va alle Rsu che hanno lavorato per la buona riuscita del referendum e per l’approvazione dell’accordo». 

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