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Polignano, la nota stonata dell'incanto: da domani senza i 5 euro il centro è fortezza inaccessibile

 
Carlo Stragapede

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Carlo Stragapede

Polignano, la nota stonata dell'incanto: da domani senza i 5 euro il centro è fortezza inaccessibile

Grotta Palazzese. Una cosa bella e gratuita. Da domani, e per tutto il periodo natalizio fino alla Befana, per arrivarci sarà necessario acquistare una tessera prepagata

Venerdì 16 Novembre 2018, 16:59

Quanto sono belle le cose gratuite. L’aria pulita, il cielo azzurro, la carezza della persona amata. Lo disse, una volta, al Costanzo Show, l’attore bolognese Nick Novecento, scomparso troppo presto per diventare un’icona del cinema. Gratis come una poesia, come l’innamoramento, come lo sguardo di un bambino, come il centro storico di Polignano, la città di Mimmo Modugno, poeta di una terra che oggi si scopre «turistica». Come? Il borgo antico di Polignano «a pagamento»? Non crediamo alle nostre orecchie.

Per noi che avevamo vent’anni negli Ottanta e che non eravamo seduttori alla Fabrizio Corona, una delle «armi» di fronte alla ragazza che accettava di fare una nuotata a due nel mare del Capitolo era il «dopo»: un gelato a Polignano, gustato tra sguardi ammiccanti e un po’ imbranati di fronte allo scenario mozzafiato della grotta Palazzese. Una cosa bella e gratuita.
Da domani, e per tutto il periodo natalizio fino alla Befana, per arrivare alla celeberrima grotta sarà necessario acquistare una tessera prepagata di 5 euro. Altrimenti il tornello non girerà e il centro storico di Polignano resterà una fortezza inaccessibile. È la nota stonata di uno dei posti più incantevoli del pianeta. Come se qualcuno pensasse che la carta di credito possa migliorare il suono di una cicala o il profumo della lasagna la domenica oppure il sapore di un bacio. Si può sporcare una poesia con la volgarità del denaro? Si può introdurre la gelida logica del business nei vicoli candidi che ispirarono a Mister Volare, povero eppure nobile, capolavori come «Strada ‘fosa» e «Resta cu mmè»?


Le giustificazioni di chi ha introdotto il borsellino elettronico per entrare nei vicoli addobbati con le luminarie sono tante. Si è detto: motivi di sicurezza, così il centro non si affolla all’inverosimile. Sì - ribattiamo - ma è forse necessario far pagare il biglietto, sia pure mascherato da card che dà diritto alle degustazioni? Non basterebbero i tornelli contapersone senza balzelli?
I fautori della novità incalzano: sì, ma la prepagata permette di fare altri acquisti dalle bancarelle e anche di pagare il ticket per un giro sulla pista di pattinaggio senza utilizzare contanti. È vero che portando addosso meno moneta i visitatori limiterebbero il rischio di scippi e borseggi, più frequenti nei luoghi sovraffollati, però il dubbio che si voglia fare affari con il pretesto di garantire la massima sicurezza sorge spontaneo. Nemmeno a Venezia, lo ricordiamo, è stato introdotto il ticket per ammirare le calli dense di storia e di arte. Nella inimitabile città lagunare sono stati introdotti sì i tornelli per controllare il flusso dei turisti, in certe occasioni, ma senza biglietto.


I fautori della Polignano chiusa potrebbero opporre che a Venezia il caffè costa tre volte rispetto a Polignano, e che a Londra e a Parigi per comprare mezzo litro di acqua non bastano gli spiccioli ma serve la banconota da 10 euro. Quindi che la bellezza di Polignano a Mare valga bene un ticket, sia pure camuffato da moneta elettronica.
Per la verità, crediamo non sia la stessa cosa. Pensiamo che il profumo di quei vicoli bianchissimi intrisi di salsedine e spazzati dal Maestrale non possa essere «pagato» in alcun modo. Semplicemente perché ha un valore inestimabile.
Sotto sotto, quello dei tornelli natalizi ha tutte le sembianze di un esperimento in vista dell’estate. La stagione nella quale Polignano si esalta in un tripudio di riverberi e sapori e attira folle di visitatori che attraverso i social fanno confluire su Lama Monachile altri eserciti di viaggiatori da tutto il pianeta. In una certa misura, il sindaco Domenico Vitto lo conferma quando dice che «è un’esperienza che potrà essere ripetuta l’estate prossima per eventi di grande rilievo».
Insomma, i fautori della novità forse sono convinti che, una volta rotto il ghiaccio (non quello della pista di pattinaggio di Natale), anche i più refrattari si abitueranno. Anche gli abitanti di Mola o di Monopoli o di Bari che nei periodi «a pagamento» vorranno fare un salto a casa di un amico in zona grotta Palazzese dovranno rassegnarsi a versare il balzello che sporca l’incanto.

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